Le rilevazioni registrate dall’Arpa anche nei giorni successivi al 27 settembre hanno riportato i valori nella norma. Le indagini proseguono e si è proceduto al sequestro di altri due serbatoi della Raffineria: 503 e 505. Conferito l’incarico esterno al docente Antonio Barcellona, al quale si aggiunge il lavoro di Fabio Sozzio e Giorgio Nicola, che possono contare sull’esperienza di precedenti inchieste e processi sulla raffineria. Cresce intanto il fronte di protesta che coinvolge la gente della Valle del Mela, determinata a non tacere. La paura è stata tanta: scampato il pericolo causato dall’incendio, si è spostata l’attenzione sui rischi ambientali e ora si assiste a una presa di coscienza collettiva che ha toccato anche le scuole. Gli studenti del classico e del linguistico di Milazzo, si sono infatti recati al comune per chiedere chiarimenti al sindaco Pino e per conoscere la verità sull’incidente alla Raffineria.
Il Prefetto di Messina, Stefano Trotta, considerate le continue emissioni di fumo, ha avvertito che se la nube dovesse raggiungere i centri abitati, i cittadini dovrebbero fare il possibile per rifugiarsi al chiuso. In particolare, questo vale per i comuni considerati nell’area a rischio, come Milazzo, Pace del Mela, San Filippo del Mela, Gualtieri Sicaminò, Condrò, Santa Lucia del Mela e San Pier Niceto, i quali dovranno comunicare prontamente con il Prefetto. Quest’ultimo, rendendo nota anche la comunicazione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Messina, ha sottolineato che “non si ravvisano al momento effetti esterni conseguenti“, ed ha suggerito di avvisare la popolazione “della tipologia di evento e nel caso di cambio di direzione del vento che spinga la nube verso centri abitati di rimanere al rifugio al chiuso”.
Anche oggi il fumo nero non si è fatto attendere e le polemiche non si placano. Specialmente, molti lamentano il fatto che all’arrivo di una nave da crociera nel porto di Milazzo, l’accoglienza debba essere “sporcata” da questo avvenimento. Ma al di là di queste considerazioni, quello di cui necessita maggiormente la popolazione ora è un’informazione sicura, chiara e dettagliata, che possa far luce realmente sulle emissioni causate dall’incendio di venerdì e soprattutto sulla loro nocività.