Maltempo: le barriere frangiflutti sono ormai indispensabili per salvare il Lungomare di Reggio

StrettoWeb

Nei giorni scorsi una violenta mareggiata ha distrutto alcuni lidi sul lungomare di Reggio Calabria: l’erosione costiera associata ai fenomeni meteo estremi mette a rischio il “Chilometro più bello d’Italia” dove, ricordiamo, i lidi privati sono stati realizzati per la prima volta nel 2003 e quindi in 11 lunghe stagioni mai avevano subito una devastazione simile ai fenomeni violenti dei giorni scorsi.

Ed è facile ipotizzare che nei prossimi mesi/anni, le mareggiate sempre più intense potrebbero non solo cancellare definitivamente quel poco di spiaggia che rimane, ma provocare anche gravi danni in modo particolare al Cippo con la statua di Minerva. L’Università Mediterranea di Reggio Calabria, tempo fa, aveva approntato un progetto sulla costruzione delle barriere frangiflutti, cioè quelle ossia strutture artificiali situate a ridosso delle coste per proteggere spiagge e litorali dall’erosione provocata dal moto ondoso. Un altro studio della provincia di Reggio sull’erosione delle coste reggine e delle correnti dello Stretto ha evidenziato l’esigenza di realizzare un progetto di barriere frangiflutti molto vasto, per tutta la sponda calabrese dello Stretto, Punta Pellaro a Scilla, ma non se ne è mai fatto nulla nulla.

Eppure in provincia è un sistema molto diffuso e utilizzato, da Bova Marina a Lazzaro, da Favazzina ad alcune località interne al comune di Reggio Calabria come il lungomare di Gallico e il litorale di Bocale. Massimo Nucera, dell’associazione Balneatori Calabria, ai microfoni di StrettoWeb ha affermato: “la politica non si muove e noi stiamo morendo, c’è disinteresse ed i problemi sono sempre di più. Chiediamo aiuto alle istituzioni“.

La realizzazione delle barriere frangiflutti non è solo fondamentale per salvaguardare il lungomare di Reggio Calabria, ma rappresenterebbe il rilancio delle spiagge reggine perché nel corso di un paio d’anni renderebbe molto più ampia la spiaggia consentendo la realizzazione di nuove strutture balneari e la presenza di un ampio spazio marittimo per nuove attività turistiche. Riteniamo quindi che i candidati alle prossime elezioni comunali, in programma per 26 ottobre, si impegnino in modo concreto per la salvaguardia delle coste e del lavoro: ambiente e turismo hanno sempre avuto un nesso molto stretto, mai come in questo caso gli interessi della natura e quelli dell’uomo vanno di pari passo garantendo sicurezza, tutela e sviluppo.

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