Col passare delle ore molti s’interrogano sulla posizione dell’Amministrazione: Accorinti sarà presente? E se ci sarà, cosa intende fare per evitare che il Piemonte chiuda i battenti? Perché ad oggi la posizione del Sindaco, ossia dell’Autorità sanitaria locale, non è per nulla chiara. Ci si può battere per il diritto alla salute sposando un progetto che giocoforza riduce le strutture ospedaliere cittadine? L’esperienza del Regina Margherita è servita a qualcosa?
Inutile scaricare la responsabilità su Vullo. Il direttore generale, piaccia o meno, fa il suo mestiere: vaglia le norme e si muove con prudenza fra le direttive che provengono da Roma e Palermo. E’ un manager, non ha responsabilità politiche. Accorinti sì: oltre ad essere stato benedetto dalle urne, si è reso artefice di una rivoluzione dal basso i cui contenuti ancora ci sfuggono. Perché se una lista promuove una manifestazione in difesa dell’isola pedonale ma si dimentica d’incalzare il “suo” sindaco sul diritto costituzionale alla salute, qualcosa non va, un cortocircuito ha mandato in tilt il sistema. Non vorremmo che a pagare dazio fossero i messinesi.