Poker ed Inquisizione

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La Chiesa, come è ormai chiaro, ebbe con il poker un rapporto molto stretto ed articolato ma, soprattutto, volle sempre esercitare un controllo assoluto sullo stesso.

Per questo motivo non permise mai che esso diventasse popolare e, in effetti, in questo vi riuscì perfettamente.

Non riuscì, invece, a far si che il poker rimanesse assolutamente segreto, tant’è che esso si diffuse comunque in certi strati della popolazione.

Inoltre, man mano che il tempo passava, cominciavano a nascere delle varianti di gioco sempre differenti.

E questo generava controversie persino nei tornei che si organizzavano nei vari concili e sinodi.

Cominciò allora ad affermarsi, negli alti vertici ecclesiastici, la convinzione che fosse necessario stabilire regole ferree ed uguali per tutti.

Stava infatti nascendo un certo timore per la perdita di un primato che, come si è visto, durava dai tempi del Concilio di Nicea.

Allora Papa Lucio III, nel 1184, istituì un tribunale per indagare su chiunque fosse sospettato di applicare regole diverse da quelle ufficiali ed irrogare quindi punizioni esemplari.

Nasceva il Tribunale della Santa Inquisizione.

Era considerato eretico chiunque fosse sospettato di giocare con regole nuove o comunque diverse di quelle omologate dalla Chiesa.

Chiunque venisse accusato di eresia rischiava moltissimo, dalla prigione, alla tortura e persino alla morte sul rogo.

In un contesto di terrore come quello che si era creato poteva accadere che un giocatore potesse essere accusato di stregoneria, solo per aver vinto una mano in cui era partito molto sfavorito.

Si narra che in un torneo, tenutosi a Madrid, furono mandati al rogo, con l’accusa di stregoneria, tutti i giocatori che avevano vinto anche una sola volta trovandosi con una coppia di partenza inferiore a quella dell’avversario.

Fra i tanti fatti storici eclatanti relativi a quel periodo, sono noti a tutti gli episodi di Giordano Bruno e di Galileo Galilei.

Giordano Bruno fu mandato al rogo per avere detto che il full batte la scala, cosa che oggi è per tutti scontata, ma non allora, per la Chiesa (ma almeno per questo errore, oggi la Chiesa ha fatto ammenda).

Galileo rischiò moltissimo per aver detto che dovessero essere i giocatori a girare attorno al tavolo al fine di trovare il loro posto, una volta che questo era stato loro assegnato, mentre la Chiesa asseriva che i giocatori dovevano stare fermi e che invece bisognava fare girare il tavolo (anche in questo caso, a onor del vero, la Chiesa si è poi ricreduta).

Gli inquisitori erano particolarmente accaniti contro coloro i quali, giustamente, affermavano che i valori dei vari semi dovessero essere ritenuti identici, vedendo, in tale asserzione, una chiara ispirazione demoniaca.

Il tribunale, con il passare dei secoli, fu sempre più presente nel territorio, ma ciò non impedì la diffusione del libero pensiero, che portò alla creazione di tante varianti del gioco e, queste, finito il clima di terrore, sono infine venute alla luce.

Saverio Spinelli

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