Reggina, la rosa definitiva e il punto dopo la fine del mercato: altro che svincolati, va bene così

StrettoWeb

Il mercato estivo 2014/2015 della Reggina è stata una vera e propria rivoluzione. La società ha vissuto una stagione estiva particolarmente travagliata, caratterizzata dall’incubo del fallimento e poi da una preparazione complicata per il nuovo campionato di Lega Pro. Sono 24 i giocatori che compongono l’organico a disposizione del mister Ciccio Cozza, 24 giocatori a cui s’è arrivati dopo una vera e propria operazione di cambiamento massiccio: dello scorso anno, infatti, sono rimasti solo in 3 (Di Lorenzo, Dall’Oglio e Di Michele).

In tutto la Reggina ha operato 39 cessioni e 13 acquisti. Tra le cessioni, solo 6 movimenti sono stati a titolo definitivo e hanno consentito alla società di monetizzare (Bochniewicz e Coppolaro all’Udinese, Maicon al Livorno, Fischnaller al SudTirol, Arrighini al Pontedera e Baiocco al Matera), per il resto ci sono stati 19 svincolati (Zandrini, Adejo, Lucioni, Ipsa, Foglio, Contessa, Gerardi, Maza, Giosa, Barillà, Akrapovic, Mariani, Bombagi, Burzigotti, Angelilli, De Rose, Catanese, Picone e Aloi), 9 prestiti (Licastro, Cordova, Akuku, Caruso, Cernuto, Cherillo, Cianci, Russo e Porcino) e 5 giocatori tornati alla società di provenienza dopo la fine del prestito concesso alla Reggina nella passata stagione (Pigliacelli, Strasser, Sbaffo, Frascatore e Dumitru).
Tra i 13 arrivi, invece, ne abbiamo 6 che sono rientrati dai prestiti dello scorso anno (Kovacsik, Leone, Camilleri, Armellino, Maita e Alessio Viola), 4 acquisiti a titolo definitivo (Aquino, Crescenzi, Masini e Rizzo) e 3 in prestito (Karagounis e Syku dall’Udinese, Insigne dal Napoli).

La rosa definitiva, quindi, è così composta:

  • Portieri (3): Kovacsik, Leone e Cetrangolo.
  • Difensori (6): Aquino, Camilleri, Crescenzi, Di Lorenzo, Syku e Karagounis.
  • Centrocampisti (9): Ammirati, Armellino, Bramucci, Condemi, Dall’Oglio, Maimone, Maita, Rizzo, Salandria.
  • Attaccanti (6): Di Michele, Louzada, Insigne, Masini, A.Viola e Lancia.

Checché se ne dica, a nostro avviso si tratta di un’ottima squadra per un campionato da protagonista in Lega Pro. Ha il giusto mix di esperienza e gioventù, qualità e grinta, nonostante qualche handicap numerico in difesa. E’ una Reggina costruita bene, e chi lamenta i mancati acquisti negli ultimi giorni di mercato dovrebbe ricordarsi che questa squadra ha rischiato di fallire solo poche settimane fa (un destino infausto che ha visto morire piazze storiche di grandi città del centro/nord come Siena, Padova e Viareggio, mentre altre big come Bologna, Brescia e Varese si sono salvate in extremis solo grazie all’intervento delle banche delle loro città). Su StrettoWeb avevamo scritto in tempi non sospetti che gli acquisti migliori sarebbero stati Kovacsik, Dall’Oglio, Rizzo, Alessio Viola e Di Michele se non fossero partiti. Non ne è partito neanche uno, sono rimasti tutti. E – sia chiaro – non facciamo certo queste considerazioni per partito preso: basti ricordare lo scorso anno proprio di questi tempi il nostro discusso editoriale sul mercato estivo 2013 della Reggina, quando la città entusiasta per Benassi, Strasser, Maza, Foglio, Rigoni e Falco, si ubriacava di “promozione in serie A” e invece su StrettoWeb scrivevamo che Atzori avrebbe dovuto fare un miracolo dopo un mercato deficitario e una preparazione con talmente tanti pochi elementi da non poter disputare neanche un’amichevole. Un miracolo che non ha potuto fare perché è stato esonerato dopo sole 9 partite con la squadra a metà classifica.

Quest’anno Cozza di amichevoli ne ha fatte 6 e ha avuto la possibilità di scegliere il modulo congeniale e i giocatori preferiti su un organico iniziale di 32 elementi, poi ridotti agli attuali 24 proprio grazie alle indicazioni del mister. Adesso sta a lui fare bene: l’esordio con la Casertana ha dato indicazioni più che positive. Altro che svincolati: questa squadra gioca con il 4-3-3, estremamente apprezzabile la scelta di Cozza di rinunciare al suo prediletto 3-5-2 provato in amichevole alla luce della mancanza degli esterni (che non ci sono e che non arriveranno certo adesso che il mercato è finito, dopotutto nel 4-3-3 non servono), adattandosi così lui alle caratteristiche dei propri giocatori senza perpetuare l’errore di molti allenatori che vogliono imporre la loro idea a giocatori con caratteristiche diverse, schierandoli in ruoli in cui non possono rendere al massimo.

E’ vero, alla squadra manca un regista di qualità ed esperienza che sappia costruire gioco, ma Cozza ha a disposizione i giovani Maita e Condemi che hanno queste caratteristiche esattamente come il giovanissimo e allora sconosciuto Nicolas Viola le aveva nel 2010 quando Atzori lo lanciò da titolare fisso in serie B a guidare la squadra che poi avrebbe conquistato i playoff. Cozza, almeno in quest’inizio di stagione, ha preferito schierare Rizzo in quel ruolo (contro la Casertana è stato tra i migliori in campo), evidentemente avrà i suoi buoni motivi. Rizzo è sicuramente il miglior giocatore della squadra, in Lega Pro può far bene in molti ruoli, a partire da centrale difensivo dove il mister ha deciso di spostarlo nel finale del match. Una mossa azzardata, ma che ha fruttato il pareggio grazie all’ingresso al posto giusto e al momento giusto di Alessio Viola, dopo che Cozza ha modificato il 4-3-3 in un 4-2-4 mai visto prima a Reggio Calabria.

Ecco, Alessio Viola: l’impressione è che debba giocare titolare, ma in attacco c’è l’imbarazzo della scelta. Masini, Viola, Di Michele e Insigne sarebbero titolari fissi in ogni squadra di questa Lega Pro, comprese le corazzate Lecce, Salernitana e Catanzaro. A Reggio sono 4, Cozza ha deciso di giocare con il tridente quindi almeno uno dovrà partire sempre dalla panchina. Il mister dovrà gestire al meglio Di Michele, che in campo dà qualità, corsa (come se ancora fosse un ragazzino) e sa prendere per mano la squadra nei momenti di difficoltà.

Ma non si può pensare che Di Michele a quasi 39 anni possa risolvere tutto, che abbia lucidità sotto porta quando torna in difesa a ripiegare come ha fatto benissimo nell’esordio contro la Casertana, che superi l’uomo come venti anni fa. Può essere una carta vincente, ma va gestito nel modo migliore possibile e non come invece è stato fatto lo scorso anno quando si considerava l’uomo solo che poteva salvare la squadra. Se Cozza ci riuscirà, sicuramente con quest’organico potrà fare molto bene. E se a dicembre sarà in corsa per qualcosa di importante, durante il mercato di gennaio si interverrà in modo adeguato per puntare ad un immediato ritorno in serie B come hanno spiegato lo stesso Cozza e il patron Lillo Foti nelle ultime dichiarazioni alla stampa. Per la Reggina è l’anno zero, lo sappiamo bene tutti e l’abbiamo scritto mille volte. Non potrebbe essere altrimenti dopo un’estate così travagliata. Ma non c’è dubbio che  ci sono tutte le condizioni per trasformarlo in anno uno. Checché se ne dica. Dopotutto ogni successo amaranto è coinciso con il massimo scetticismo depressivo della piazza, mentre invece al contrario ogni volta che si sono fatti proclami di vertice e promozioni s’è poi vissuta una stagione assolutamente fallimentare. Amen.

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