Lo dichiara il Presidente della commissione affari istituzionali della regione Calabria Giuseppe Caputo (nella foto).
“La vera battaglia è costituita dall’aumento dei posti letto, dalla capacità di potenziare la medicina del territorio, dalla necessità di normalizzare le divisioni di emergenza-urgenza e giungere a una razionale e sensata riorganizzazione delle divisioni interne all’ospedale spoke Corigliano-Rossano. D’altronde la consegna dell’opera, salvo ritardi, è prevista per il 2018. Nel frattempo sarà necessario intervenire con tempestività allo scopo di assicurare all’utenza prestazioni sanitarie altamente qualificate, servizi capaci di abbattere la piaga delle lunghe liste d’attesa, risposte celeri nella diagnostica e nella lungodegenza. L’obiettivo è arrestare la forte migrazione sanitaria a favore di altre regioni. Alcune scelte, come la chiusura dell’ospedale di Trebisacce, hanno acuito il flusso dei calabresi che si rivolgono a strutture extra regionali, determinando di fatto perdite per l’erario calabrese.“
“Oggi, con la realizzazione del Nuovo Ospedale, vi è la possibilità di frenare questa tendenza puntando sulla qualità dell’offerta sanitaria attraverso la fornitura di strumentazioni adeguate e tecnologicamente all’avanguardia, ma anche mediante il potenziamento dell’organico del personale (medico, infermieristico, amministrativo). Continuo a sostenere la tesi secondo la quale la Piana di Sibari e il Pollino debbano essere dotate di una propria unica autonoma azienda sanitaria, in considerazione del numero elevato di abitanti, della logistica, e delle precarie condizioni infrastrutturali. E’ indubbio che con la realizzazione del Nuovo Ospedale le città di Corigliano e di Rossano si avvicinano ulteriormente, facilitando di fatto il processo di fusione amministrativa il cui lungimirante progetto è nell’agenda delle priorità delle due amministrazioni comunali. Inizia ora l’opera di cantierizzazione dei lavori: occorre realizzare i servizi a supporto del nuovo presidio sanitario. Si auspica una valida azione di coordinamento istituzionale che riesca, in tempi ragionevoli, a smaltire tutti gli adempimenti burocratici che, spesso, costituiscono elemento ostativo nel comparto delle opere pubbliche.” continua Caputo.