Il porto di Reggio è uno dei maggiori porti della Calabria, e ospita la sede della direzione marittima regionale. Per la sua naturale posizione geografica, il porto di Reggio rappresenta l’ultimo tassello di una rete portuale che partendo da Pozzallo, in Sicilia, e salendo verso Augusta, Catania, e Messina ha visto scendere in campo i nostri uomini e i loro mezzi navali impiegati nelle operazioni di soccorso delle ‘carrette del mare’.
Ogni sbarco di migranti ha messo in funzione una rete sinergica di attori come la Protezione Civile, la prefettura e le forze dell’Ordine, la Guardia Costiera, i volontari e i medici che hanno svolto le operazioni di soccorso anche in condizioni estreme in un crescendo di polemiche da parte dell’opinione pubblica sull’impossibilità di gestione di una mole così consistente di rifugiati.
Circa 1.800 turisti sono andati in giro per la città dei Bronzi, spingendosi fino a Scilla e Pentidattilo. Saranno in tutto 27 le navi del gruppo Costa che arriveranno a Reggio sino al 2016 a seguito degli accordi stipulati nel mese di Marzo 2014 a palazzo Campanella dall’allora presidente regionale Giuseppe Scopelliti e dal Direttore commerciale e marketing per l’Italia di Costa Crociere Carlo Schiavon.
Non ci sono ancora dati e statistiche ufficiali sul flusso di croceristi a Reggio, dato che il fenomeno è appena iniziato, ma se guardiamo i numeri del porto di Messina, nel solo 2013 sono passati dalla città dello Stretto circa 485.000 passeggeri (dati elaborati da Assoporti.it su delle stime di traffico passeggeri). E’ facile ipotizzare che anche Reggio Calabria può raggiungere queste cifre e può affiancare Messina e ritagliarsi il ruolo di tappa permanente per le compagnie di navigazione.
“Se il porto ha una vasta capienza per ospitare le navi e i mezzi coinvolti nelle operazioni SAR (Save and Rescue), cioè di salvataggio, non si può dire lo stesso per le strutture ospedaliere e di primo soccorso della città” spiega il comandante, argomentando che il numero di sanitari, posti letto e medicinali per i migranti non è adeguato, essendo stato commisurato al solo numero di abitanti, quindi di cittadini reggini. “Servirebbe un potenziamento delle strutture sanitarie se lo sbarco dei migranti dovesse continuare o diventare frequente, altrimenti rischiamo di avere lunghe code nei pronto soccorso cittadini“.
“Nella mia carriera, sono stato comandante anche a Sorrento e Amalfi, località turistiche internazionali e lì si programma a tavolino tutto ciò che può far sentire a proprio agio i visitatori. A Reggio manca ancora il network giusto, e in questi casi, la spinta da parte delle autorità comunali sarebbe fondamentale” aggiunge il comandante.
Strade pulite, piazze e aiuole curate, pullman per escursioni fuori città sono solo alcuni degli interventi che potrebbero realizzarsi per lasciare un buon ricordo nei visitatori.
“Come cittadino di Reggio” afferma il comandante “mi piacerebbe che i croceristi, sbarcando in città, restassero colpiti dalla cura delle strade, del verde, e da tutto quello che di meglio possiamo offrire, così come avviene in altre città di mare piuttosto che vedere folle di persone allo sbaraglio“.
Se, infine, si potesse realizzare il porto turistico in tempi celeri avremmo davvero tutte le carte in regole per un turismo di gran classe.