Dal 29 settembre le due navi delle Ferrovie verranno impiegate solo al porto di Tremestieri, mentre la terza nave che fino ad oggi operava nel porto storico, resterà di riserva. E’ questa la decisione ufficializzata da Bluferries. Una decisione che in queste ore sta scaldando gli animi dei sindacati.
Il nodo della questione è sempre quello: l’ordinanza anti-tir. La terza nave, infatti, non è più considerata sostenibile da Bluferries. Era proprio dai mezzi pesanti che derivava l’80% degli incassi, mentre le cifre relative ai passeggeri e al gommato leggero non possono competere con quelle di Caronte & Tourist.
L’allarme ora viene lanciato chiaramente per diversi motivi: in primo luogo, la perdita dei posti di lavoro. L’organico verrebbe ridotto del 30%, passando da 105 a 75 unità, i turni verrebbero rideterminati. Ma vanno considerati anche i passeggeri, che comunque si aggirano intorno al milione all’anno su Bluferries.
Un’altra conseguenza da non sottovalutare è legata a Trenitalia: non potrà più garantire l’attraversamento dei passeggeri per i treni a lunga percorrenza, visto e considerato che Rfi non può ancora far transitare gli utenti sulla rampa di accesso, che resta sequestrata in seguito all’incidente avvenuto circa un anno fa.
Cgil, Cisl e Uil commentano tale decisione come “irricevibile“, poiché a loro parere si configurerebbe la scomparsa del vettore pubblico relativo ai passeggeri e alle auto. I sindacati invocano, dunque, un intervento immediato delle istituzioni nazionali ma anche territoriali. Hanno appoggiato l’eliminazione del passaggio dei tir dalla città, ma, sostengono, è necessario creare le condizioni adatte a garantire tutti i servizi ai cittadini.
Anche l’Orsa interviene sulla vicenda, focalizzando innanzitutto l’attenzione sull’aspetto occupazionale, ritenendo intollerabile l’ennesima perdita di posti di lavoro. I segretari Barresi e Massaro hanno scritto al prefetto Trotta e al sindaco Accorinti, per sottolineare come non si possa “impedire il trasporto marittimo per l’assenza di soluzioni alternative al porto storico”. Inoltre l’Orsa evidenzia anche come Tremestieri al momento non possa garantire pienamente il passaggio dei mezzi pesanti che attraversano lo Stretto, mentre l’Autorità Portuale ha prorogato i termini della gestione del terminal, roba affermano Barresi e Massaro “da far impallidire Ponzio Pilato”. Secondo l’Orsa, con questa decisione, la Sicilia rischia l’isolamento definitivo e si mette in discussione la continuità territoriale.
Ancora interrogativi sul futuro attraversamento dello Stretto. Resta infatti da sciogliere anche il nodo Metromare: il 15 settembre scade il bando e pare che Bluferries e Ustica Lines non abbiano ancora elaborato un’offerta da presentare. Senza contare che Metromare effettua le corse dal lunedì al venerdì, mentre nel weekend era stata proprio Bluferries, fino ad ora, a garantire il servizio. Cosa accadrà dal 29 settembre?