Buoni ma velenosi: non tutti i funghi sono commestibili, ecco i consigli per evitare conseguenze spiacevoli

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persone a funghiC’è chi lo fa per hobby, chi per lavoro, ma in entrambi i casi, l’andare a funghi non può essere fatto da dilettanti. Esperienza ed informazione sono necessari per evitare che vengano raccolti i funghi sbagliati, ovvero quelli non commestibili che possono causare avvelenamento e nei casi peggiori il decesso di chi li ha ingeriti.

L’ultimo caso di intossicazione da funghi ha interessato una famiglia di Reggio Calabria composta da tre persone finite in ospedale dopo aver mangiato funghi velenosi.

OLYMPUS DIGITAL CAMERASotto la parvenza della belle forme e dei colori sgargianti di alcuni funghi può nascondersi l’insidia del veleno, in alcuni casi mortale. Talvolta, la gente si affida a valutazioni sommarie ed a credenze popolari sui funghi che risultano essere false. Ad esempio, è falso ritenere che l’annerimento del cucchiaio d’argento, dell’aglio e della cipolla mediante la cottura sia significativo della tossicità dei funghi; può essere così per alcuni funghi, ma ne esistono alcuni letali, che non hanno nessuna di queste reazioni.

E’ anche falso ritenere che i funghi che vengono mangiati da lumache o da altri insetti siano di conseguenza commestibili, dato che questi organismi hanno un apparato digestivo diverso da quello dell’uomo.

E’ falso credere che i funghi completamente bianchi e di sapore gradevole siano commestibili; infatti l’Amanita primaverile pur essendo bianco è uno dei funghi più velenosi in circolazione. Infine, non è vero che con l’essiccazione i funghi perdono la loro velenosità.

colombina_rossa_velenosaQuali sono i sintomi da intossicazione da funghi? I sintomi più comuni sono nausea e vomito, diarree e coliche addominali, che compaiono dopo diverse ore dall’ingerimento (da 7 a 36 ore). Questo accade ad esempio se si ingerisce il fungo Amanita.

Nella sindrome a breve incubazione, invece, i sintomi compaiono in un tempo variabile tra 1 e 8 ore e variano a seconda del tipo di fungo ingerito.

L’intossicazione ha generalmente un decorso benigno. Se è trascorso poco tempo dall’ingestione, è bene provocare il vomito, somministrando acqua tiepida salata. Se invece è trascorso un tempo sufficiente a ipotizzare che il veleno sia stato ormai digerito, far vomitare può essere dannoso. È bene somministrare carbone attivo come assorbente del veleno. Ma in ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi al medico o al pronto soccorso più vicino, dato che le cure fai da te potrebbero peggiorare la situazione.

La Calabria e gli altipiani della Sila in particolare sono territori molto ricchi di funghi sia nelle zone più alte che in quelle a poche centinaia di metri dal livello del mare. Ma chi sceglie di raccogliere da sé i funghi selvatici che crescono spontaneamente in natura deve essere sicuro della loro commestibilità.

amanita verdognolaA chi rivolgersi in caso di dubbi sulla commestibilità dei funghi? Il Corpo Forestale dello Stato (numero emergenza 1515) raccomanda, tra l’altro, di documentarsi sull’itinerario boschivo e scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche e psichiche; di comunicare i propri spostamenti prima di intraprendere l’escursione; di evitare di inoltrarsi da soli nel bosco. Se non si è certi della commestibilità del proprio raccolto, effettuate un controllo presso gli Ispettorati Micologici o l’Azienda Sanitaria Locale.

Bisogna ricordare infine che la raccolta e la commercializzazione dei funghi è disciplinata da leggi nazionali, regionali o dai regolamenti locali che indicano le specie, le dimensioni, e il quantitativo massimo di funghi che si possono raccogliere, oltre al calendario dei giorni in cui questa attività è consentita.

Ecco alcuni funghi commestibili: chiodino (a commestibilità condizionata a controlli), colombina verde, finferlo, manina (a commestibilità condizionata a controlli), mazza di tamburo, ovulo buono, porcino, prataiolo.

Ecco alcuni funghi velenosi: amanita muscaria, amanita pantherina, amanita primaverile, amanita verdognola, colombina rossa, fungo dell’olivo, porcino malefico.

 

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