Molti i big rimasti fuori: tra i non eletti troviamo alcuni “big” che in passato erano già stati consiglieri comunali e in alcuni casi anche assessori, o comunque avevano ricoperto incarichi importanti: Monica Falcomatà (Forza Italia) 759, Emiliano Imbalzano (A Testa alta per Reggio) 646, Rocco Lascala (Forza Italia) 639, Michele Raso (NCD) 624, Demetrio Cara (Forza Italia) 606, Pino Falduto (Pd) 606, Michele Marcianò (Reggio Futura) 542, Giuseppe Agliano (Reggio Futura) 535, Nino Liotta (Pd) 518, Leo Pangallo (SEL) 452, Pasquale Naso (Reggio Futura) 421, Franco Germanò (SUD) 355.
Il flop della “preferenza di genere”: sono solo due le consigliere comunali donne elette nel nuovo consiglio comunale: si tratta di Nancy Iachino del Pd e Mary Caracciolo di Forza Italia. Nonostante la possibilità di esprimere la doppia preferenza di genere, due sole donne su 32 eletti sono un dato in tal senso estremamente deludente.
Tanti candidati con ZERO VOTI: sono tanti i candidati che non si sono dati neanche il proprio voto. Complessivamente 86 candidati sui 924 complessivi non hanno preso neanche un voto. Viene da chiedersi se non si siano votati volontariamente, in quanto riempi-lista, o se abbiano sbagliato nella scheda (le nulle sono state più di 2.500) e abbiano così perso il loro voto. Nello specifico, sono rimasti fermi a zero 46 candidati della coalizione di Ferrara, 16 di quella di Dattola, 10 del Partito Comunista dei Lavoratori di Giuseppe Siclari, 6 della coalizione di Falcomatà, 5 della lista “Reggini Indignati” di Scafaria e 3 della coalizione di Musarella.