Gli alluvionati come le vittime di mafia: nasce la petizione. I dettagli

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Cinque anni fa l’alluvione che devastò Giampilieri, Scaletta Zanclea, Altolia e altri centri del Messinese Jonico e che costò la vita al coraggioso Simone Neri, sottocapo di prima classe della Marina che salvò la vita a otto persone, sacrificando la sua.

Oggi il ricordo di quei terribili giorni è ancora vivo, così come quello di altre tristi alluvioni. Per questo motivo e’ stata indetta una petizione “Diretta a Al Presidente del Consiglio dei Ministri e alle Commissioni parlamentari antimafia” per “Equiparare le vittime di alluvione alle vittime di mafia”.

L’iniziativa, lanciata dal Movimento per equiparare le vittime dell’alluvione alle vittime di mafia, propone l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia presenti su tutto il territorio nazionale come ricovero per gli alluvionati nelle prime fasi di emergenza. In modo che queste persone non siano più costrette ad andare in alberghi o a pernottare sotto le tende. Inoltre, la petizione online, punta anche ad un’equiparazione dal punto di vista occupazionale: le vittime di alluvione, al pari di quelle di mafia, o comunque i loro familiari, dovrebbero ottenere un posto di lavoro presso uffici statali.

“L’importanza – si legge nella pagina della petizione – è plurima: prima di tutto nelle prime fasi di emergenza le famiglie sfollate non sarebbero costrette a doversi spostare dagli alberghi/ tende in futuri alloggi, che inizialmente sono pagati dallo Stato mediante fondi liquidati con ODCPC della protezione civile nazionale e sempre dopo che il governo dichiari lo stato di emergenza.

Peraltro come spesso accade negli alberghi e poi nelle case in affitto che vengono pagate per anni con i fondi prima detti non vanno sempre a convergere, a finire solo gli alluvionati(sfollati) ma spesso anche amici di amministratori e via dicendo mettendo in essere una macchina mangia soldi.

Contrariamente le famiglie possono trovare ricovero sin da subito nei beni confiscati alla mafia, gestiti da associazioni di volontariato o da operative social, i cui elenchi sono già a disposizione delle prefetture e quei fondi anzichè utilizzarli per pagare alberghi e poi affitti o fondi CAS cioè fondi per autonoma sistemazione potrebbero essere utilizzati per la prevenzione del rischio idreogeologico o per i lavori di messa in sicurezza dovuti all’evento calamitoso”.

Ecco il link alla petizione: https://www.change.org/p/al-presidente-del-consiglio-dei-ministri-e-alle-commissioni-parlamentari-antimafia-equiparare-le-vittime-di-alluvione-alle-vittime-di-mafia

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