Il paradosso di D’Ascola: la destra più retrograda pronta a fare da stampella alla sinistra

StrettoWeb

d'ascola03Ieri a Lamezia Terme la coalizione di centro (NCD e UDC) che si candida autonomamente alla Regione Calabria ha presentato il proprio candidato governatore, Nico D’Ascola, e l’ha fatto in una conferenza stampa a cui hanno partecipato Quagliariello, Cesa, Gentile e Bilardi. L’ha fatto il 28 ottobre, giorno di San Giuda, ma questo è solo un caso perchè il 28 ottobre si festeggia Giuda Taddeo e non il Giuda Iscariota che tradì Gesù. Che i vari esponenti di NCD e UDC di tradimenti ne abbiano fatti tanti è fuor di dubbio, ma per quanto i vari Berlusconi e Scopelliti siano stati pugnalati dalla loro strategia trasformista, non possono essere assimilati a Gesù: significherebbe mescolare il sacro con il profano. Certamente durante la durissima conferenza stampa di presentazione di D’Ascola, sono emerse tante incongruenze paradossali.

Nico D'AscolaD’Ascola ha alzato l’asticella scaricando Berlusconi, colpevole di aver compiuto “una sorta di voltafaccia sulla famiglia, sul diritto di cittadinanza e questo ci ha indotto a pensare che servisse una forza nuova”. E’ evidente il riferimento alle ultime posizioni di Forza Italia sul tema delle unioni civili e dello ius soli. Berlusconi ha dichiarato che sugli omosessuali “la politica ha troppo spesso girato la testa da un’altra parte, ma Forza Italia dev’essere un movimento coraggioso che non ha paura di affrontare temi come le unioni civili, cui in molti Paesi come Germania e Gran Bretagna, i partiti conservatori hanno guardato con serietà. La famiglia tradizionale resta alla base della nostra società e dei nostri valori. Niente potrà sostituirla. Ma ragionare per allargare i diritti ad altre persone non può essere vissuto come qualcosa di sconveniente o come l’allontanarsi dai nostri principi. Se la società cambia, deve cambiare anche la politica. Serve una legge sulle unioni civili ben fatta, che non calpesti la famiglia tradizionale e rispetti i diritti dei bambini. Non possiamo essere subalterni alla sinistra su questi temi. Questa è una sfida che lanciamo a una sinistra chiacchierona e che conclude pochissimo“.

>>>/ BERLUSCONI E LE FRASI IN TV, ORA RISCHIA I DOMICILIARIE, ancora, sullo ius soli, Berlusconi è stato chiarissimo: “oggi esistono leggi che consentono a chi è nato e cresciuto in Italia di diventare cittadino italiano al raggiungimento della maggiore età. Penso che oltre ad essere nati qui, per essere italiani ci devono essere: il requisito di un ciclo completo di studi, la padronanza dell’italiano, l’accettazione delle nostre regole di vita e la conoscenza della nostra storia, che viene fuori da un ciclo di studi serio. Non significa regalare la cittadinanza a chiunque, essere italiano è un onore e va meritato. Ma è giusto – come in tutti i Paesi sviluppati – riconoscere quest’onore a chi lo merita“. Insomma, una svolta matura e moderna per una destra italiana che già da tempo avrebbe dovuto compiere questi passi avanti su tematiche così scottanti ma che prima, quand’era al governo, non ha mai avuto il coraggio di farlo.

Pd_logoOggi D’Ascola si scopre l’ultimo moicano della destra più retrograda e negazionista, una posizione che stona con quanto pochi minuti dopo hanno affermato Quagliariello, e Cesa, che non hanno nascosto come la coalizione di centro possa diventare la stampella della sinistra di Oliverio, all’occorrenza, dopo le elezioni: “abbiamo l’ambizione di essere i protagonisti di un cambiamento senza perdere i nostri principi. Se questo sarà possibile, così come a livello nazionale, non faremo mancare il nostro appoggio“. Gentile si dice convinto di superare “abbondantemente” la soglia di sbarramento dell’8%, e la campagna elettorale è appena iniziata con toni molto forti contro Wanda Ferro, Scopelliti e la coalizione di destra che ha fatto scelte forti e si presenta alle elezioni con tre sole liste.

Wanda FerroUna scelta coraggiosa quella di Wanda Ferro, che ha preferito “evitare partitini che poi ci avrebbero potuto ricattare“, che ha chiuso le porte a traditori e voltagabbana, che si presenta alle elezioni come vera novità da donna giovane e pulita, a fronte di un candidato di sinistra come Oliverio che ha 15 anni più di lei e una vita politica ancora più lunga. Se i calabresi vorranno premiare la destra o la sinistra, oggi, è impossibile dirlo. Ieri Quagliariello ha voluto precisare con tutte le ragioni che “nessuno ci chiami terzo polo perché qualcuno mi deve dimostrare che esiste il secondo”, ma s’è dimenticato di aggiungere che nessuno può dimostrare che esiste anche il quarto o il quinto, perchè anche il Movimento 5 Stelle e la lista di estrema sinistra con candidato l’altro reggino Gattuso potrebbero insediare la grande forza dei centristi, che nelle due liste di NCD e UDC hanno 7 consiglieri regionali uscenti (alla faccia del rinnovamento) ma sono anche orfani di tanti importanti esponenti che nelle varie province hanno scaricato quest’inedito polo rendendo pan per focaccia.

Condividi