“Ho seguito da vicino la vicenda di Caronia – continua Morocutti – e allora sia io che un tecnico dei telefoni ci siamo resi conto che gli oggetti, le prese e i fili erano bruciati solo dall’esterno. Ho ancora con me alcuni questi reperti che sono stati analizzati anche da un laboratorio di analisi industriale che ha confermato che erano oggetti bruciati dall’esterno da qualcuno”.
“Nel 2006 sono andato nella zona e ho notato che i cavi all’interno dei muri erano intatti – prosegue -. Gia’ allora come oggi studiosi, tra i quali alcuni vulcanologi, si erano fatti cogliere dalla furia mediatica sviluppando le piu’ strane teorie. I residenti avevano anche nominato un consulente che secondo me non ha fatto un’analisi corroborata da elementi oggettivi”.
Riferendosi al giovane che ha ricevuto un avviso di garanzia per incendio doloso l’esponente del Cicap afferma: “Sulla sua colpevolezza non mi pronuncio, non e’ la prima volta pero’ che dei ragazzi minorenni o molto giovani incendiano le loro case o quelle di altri, qualcuno pensa si tratti di poltergeist e che sia paranormale ma non lo e'”.
“Molti dicono – prosegue Morocutti – di aver assistito a Caronia alla combustione di oggetti davanti ai loro occhi e questo e’ possibile ma e’ spiegabile con il fatto che esistono espedienti per far bruciare le cose con un ritardo di pochi minuti e poi ci possono essere degli errori cognitivi nelle testimonianze come spesso accade a chi e’ sotto stress. Che si siano fatti ingannare anche scienziati e’ probabile, sono abituati a stare in laboratorio e non a agire davanti a delle forme di illusionismo”.