Si narra che ai tempi degli Arabi in Sicilia le donne dell’Harem di un signore nisseno crearono questo dolce rudimentale forse come omaggio vagamente fallico nei confronti del loro signore.
Ingredienti per 24 cialde
Farina 250 gr
Zucchero a velo 30 gr
Strutto 50 gr
Cacao in polvere amaro 5 gr
Sale 1 cucchiaino raso
Cannella in polvere 1 cucchiaino raso
Caffé in polvere 1 cucchiaino raso
Uova medie 1
Aceto di vino bianco 30 ml
Marsala secco 30 ml
Per il ripieno
Ricotta di pecora 750 gr
Zucchero 300 gr
Cioccolato fondente in gocce 75 gr o canditi
Per guarnire
Ciliegie candite 24
Zucchero a velo q.b.
Per friggere
Strutto o olio di arachide 1 lt
Per la farcitura, prendete la ricotta ben scolata e ponetela dentro ad una ciotola dove aggiungerete lo zucchero, mescolate delicatamente gli ingredienti, dopo coprite la ciotola con della pellicola e ponetela in frigorifero per almeno un’ora. Trascorso il tempo, prendete un setaccio a maglie molto fini, poggiatelo su di una ciotola e con l’aiuto di una spatola schiacciate il composto di ricotta e zucchero verso il basso per farlo fuoriuscire; setacciate in questo modo tutto il composto fino ad ottenere una crema fine. Aggiungete le gocce di cioccolato e conservate la crema di ricotta in frigorifero dentro ad un contenitore col coperchio.Prendete l’impasto per le cialde dei cannoli e tiratelo in una sfoglia sottile 1-2 mm e con l’aiuto di un coppapasta rotondo del diametro di circa 9 cm, ricavate le sagome che allargherete con le mani rendendole ovali, che saranno circa 24. Dopo arrotolate le sagome sugli appositi cilindri di metallo, spennellandoli con l’albume d’uovo prima di sovrapporle. Scaldate lo strutto o l’olio in un pentolino non troppo grande fino ad arrivare a 170-180° e poi friggete tutte le cialde e fatele raffreddare completamente prima di estrarre i cilindri di metallo.Una volta fredde, riempite le cialde con la crema di ricotta con l’aiuto di una tasca da pasticciere con bocchetta liscia e larga. Completate il dolce guarnendolo con mezza ciliegia candita su entrambe le estremità e una spolverata di zucchero a velo.