Messina, la denuncia di Gioveni: “Molte zone rischiano di sprofondare nel buio!”

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Molti residenti del popoloso rione “case gialle” di Santo Bordonaro (da poco ridenominato “Sant’Annibale”) non hanno creduto ai loro occhi quando hanno letto all’interno delle loro palazzine l’avviso diramato dal Comune che “entro 60 giorni sarà interrotto il servizio di pubblica illuminazione”!

Tutto nasce – spiega il consigliere comunale Libero Gioveni che preannuncia battaglia per scongiurare tale ipotesi, ritenuta certamente deleteria sotto l’aspetto sociale e della pubblica sicurezza – dalla delibera di giunta n. 453 del 17 giugno scorso (che si allega) con la quale si è dato mandato al Dipartimento Lavori Pubblici di procedere alla dismissione di tutti quegli impianti di pubblica illuminazione ricadenti in aree presumibilmente private!

Tale delibera – prosegue il consigliere – è stata esitata con lo spirito di risparmiare sia i consumi di energia che gli oneri della manutenzione a carico del Comune in almeno 1200 dei 28000 punti luce censiti e che probabilmente è stata pensata dopo il noto contenzioso fra i complessi residenziali di Messina Due e Palazzo Zanca in merito all’illuminazione delle vicine via Salita Contino e via Montesanto, dove il Comune ritiene di non aver mai acquisito la titolarità delle opere di urbanizzazione.

Sul caso delle “case gialle” di Santo Bordonaro (dove il Comune afferma che “la viabilità interna non ha caratteristiche di viabilità pubblica) – evidenzia Gioveni – non si può non pensare di trovare una soluzione, specie per le note caratteristiche del popoloso rione in cui si vive un elevato disagio sociale e dove sono stati numerosi in passato gli episodi di microcriminalità che col buio non potranno che aumentare esponenzialmente!

Si tratta nella fattispecie, quindi – rimarca convinto l’esponente Udc – non soltanto di  una questione di decoro urbano, ma anche e soprattutto di pubblica sicurezza e di ordine pubblico!

Per tali ragioni – conclude Gioveni – posto che, vista la vicenda sotto un altro aspetto, bisognerebbe comunque avviare parallelamente un’indagine amministrativa  interna per capire le responsabilità di un possibile danno erariale all’Ente visto che per più di 30 anni il Comune ha sborsato indebitamente soldi pubblici, di contro non si può non investire della questione direttamente anche il Prefetto Trotta proprio per le ragioni di ordine pubblico e di rischio per la pubblica sicurezza che fra meno di 60 giorni investiranno inevitabilmente le migliaia di residenti di Santo Bordonaro”. 

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