Il consigliere comunale e ingegnere Claudio Cardile invia una richiesta al presidente del consiglio omunale e al sindaco del comune di Messina sul futuro dell’ospedale Piemonte.
“Sento il dovere morale oltre che politico di intervenire in quella che ormai ha più i toni di una telenovela che non di un serio ed importante problema, cioè la vicenda Piemonte. Negli ultimi tre mesi ho letto di tutto e di più circa le sorti di questa importante struttura sanitaria e finora ho assunto il ruolo di “spettatore” solo per un fatto squisitamente morale: non essendo io un sanitario o esperto tale e non volendo cavalcare l’onda di populismo che pervade alcuni soggetti, politici e non, ho preferito lasciare che altri più compiutamente esperti di me potessero intervenire sulla vicenda; col senno di poi probabilmente ho sbagliato nel non considerarmi all’altezza!”
“Non posso che esprimere lo squallore che vivo nel leggere tante prese di posizioni (ammesso che lo siano veramente!) di noti personaggi politici ma non solo: mi sembra una bagarre simile ad un mercato e non un serio “tavolo” di discussione in cui vengono fatte proposte concrete e fattibili e lanciate iniziative propedeutiche all’ottenimento del risultato sperato! Eppure qualcuno fra questi soggetti avrebbe ampio titolo a poter intervenire propositivamente e non solo con proclami!”
“Io sarei presuntuoso nel voler dare una “ricetta” per salvare il glorioso ospedale non avendo le necessarie competenze, per cui mi limito a dire la mia: ho maturato l’idea che intorno a tutta questa vicenda si sia artatamente formata una fitta fumosità con lo scopo di confondere le idee a tutti i cittadini. In buona sostanza ritengo che tutto questo sia la risultante di un copione di una illogicità schizofrenica o meglio definibile “lucida follia”. Se con attenzione rileggessimo i fiumi di parole che si sono sprecati sulla carta stampata e sulle TV, noteremmo che i vari attori (non tutti però, qualcuno coerente c’è….) hanno più volte modificato il proprio punto di vista in merito al problema in questione, alterandolo totalmente in qualche caso”.
“Tutto ciò è inammissibile e soprattutto lo ritengo offensivo per la dignità dell’intera comunità messinese che si ritrova sballottata da insulsi ed inutili comunicati senza alcuna proposta seria di riqualificazione e rifunzionalizzazione del Piemonte. L’unica verità che posso palesare è che la sanità pubblica a Messina è tutt’altro che eccellente sia nella qualità del servizio offerto, che nei tempi di attesa per ottenere le prestazioni (in molti casi si supera i sei mesi). E allora mi chiedo se la chiusura di un così importante nosocomio al centro della città non peggiorerebbe la già deficitaria situazione della sanità messinese. Come al solito a farne le spese sono solo i cittadini costretti a vivere in una città in cui la qualità della vita è agli ultimi posti in Italia”.
“Per quanto sinora palesato ritengo quanto mai opportuno ed indifferibile che l’unico soggetto legittimato a dare risposte certe, l’assessore Lucia Borsellino appunto, venga a Messina e riferisca in un consiglio comunale aperto alla cittadinanza le reali intenzioni e programmi in merito a questa triste pagina della politica messinese, mettendo fine a questa passerella di comparse, finalizzata solo ed esclusivamente ad una demagogica visibilità personale a cui giornalmente siamo costretti ad assistere: non sono io a chiederlo ma l’intera cittadinanza e questa legittima richiesta non può rimanere inevasa perchè l’assessore si trova a ricoprire quel posto anche grazie agli innumerevoli elettori messinesi che hanno sposato la causa del governo Crocetta e che ora si sentono non proprio soddisfatti. Con la presente dunque chiedo formalmente alla Presidente del Consiglio, che in questi mesi si è mostrata attenta ai problemi e alle esigenze della città, di convocare con urgenza una seduta aperta del Consiglio Comunale alla presenza dell’Assessore Lucia Borsellino al fine di fare definitivamente chiarezza sul disegno del Governo Regionale sul destino del Piemonte e in maniera più ampia sul destino della sanità messinese”.