Al nome del musicista di Teheran, oggi, si lega naturalmente quello dell’autore tedesco perché è un accostamento ormai imprescindibile. “Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è”. A parlare così di lui è il suo stesso Maestro Piero Rattalino che lo ha seguito nella sua formazione al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, quando Ramin è stato accolto in Italia per fuggire dal suo Paese e dalle ripercussioni della rivoluzione politica. Nella tournée che ha compreso la città dello Stretto, il concertista 38enne sponsorizza il penultimo Cd (in ordine di uscita) ovvero l’Integrale delle “Invenzioni a 2 e 3 voci” di Bach. Mentre la sua ultima fatica traduce la gioia di essere diventato padre, da pochi mesi, di Shanin Maria a cui ha dedicato “Bach for Babies”. Il talento iraniano divulga il suo amore per questo sommo compositore in molteplici prospettive: da interprete sensibile e maturo, delicato come un bambino e anche da letterato. Ha conosciuto persino la sua compagna Marialuisa Veneziano che è un’organista, durante un corso di specializzazione su Bach, fino a convolare a nozze, l’anno scorso a Roma, con lei.
Il M° Bahrami, sul palco del Vittorio Emanuele, appare inarrestabile nel suo magistrale equilibrio, esplorando e rendendo proprie le “Invenzioni” di Bach. Queste miniature inestimabili per qualunque musicista, nella prima parte della performance, sono a 2 voci e, nella seconda, sono a 3 voci (tecnicamente chiamate “Sinfonie”) e camminano quasi mai parallele, si alternano e si inseguono a tempi sfalsati. Tutto il recital, unico nel suo genere, risulta incardinato su questa spontaneità mista a perfezione esecutiva. Bahrami rievoca lo stile contrappuntistico con cui queste opere sono nate ma le abbellisce con la sua espressività raffinata. Ramin colpisce per la sua semplicità ed è stato apprezzatissimo dagli spettatori che hanno richiesto più di un bis. L’interprete si dimostra superbo esibendosi anche nella trascrizione personalissima della “Marcia Persiana” di Strauss Junior. Ma la conclusione viene affidata all’ “Aria sulla quarta corda” di Bach che lascia un’atmosfera sognante.
Il Maestro classe ’76, dopo l’impegno di Messina, raggiungerà il prossimo 31 ottobre, il Parco della Musica di Roma per suonare lo stesso programma, nell’ambito della Stagione Concertistica dell’Accademia di Santa Cecilia. A fine concerto, i suoi fans hanno aspettato l’artista per ottenere l’autografo sul suo primo libro “Come Bach mi ha salvato la vita”. L’Accademia Filarmonica di Messina e l’Associazione “Bellini” ricordano che gli appuntamenti musicali proseguono:
Venerdì 31 ottobre 2014 – ore 21 Palacultura Antonello
PAOLO MARZOCCHI pianoforte, Just like the movies
“Immagini in musica e musica per immagini”
un film di MICHAEL KOSAKOWSKI
Musiche di Liszt, Marzocchi
Venerdì 7 novembre 2014 – ore 21 Palacultura Antonello
QUINTORIGO
Omaggio a Jimi Hendrix, con Valentino Bianchi sax, Gionata Costa violoncello, Andrea Costa violino, Stefano Ricci contrabbasso, Guest: Moris Pradella voce