Reggio, il candidato grillino: “Pieno appoggio al procuratore De Raho”

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logo M5S_q“Siamo al fianco del capo della Procura reggina Cafiero de Raho e dell’ufficio giudiziario che conduce. Non lo siamo soltanto nella continua lotta alla ndrangheta e al malaffare, ma anche nel suo impegno nel diffondere la cultura della giustizia e della legalità e in quella della denuncia dei reati mafiosi e di quelli di ogni altro genere criminale”. Lo afferma il candidato a sindaco grillino Vincenzo Giordano.

“Questo impegno duplice del procuratore, così come dei suoi magistrati e delle forze dell’ordine tutte, rischia di essere vanificato dallo Stato. Il M5S cittadino ha tra i suoi obiettivi il totale affiancamento alle forze dell’ordine, Prefettura e magistratura nel combattere il potere mafioso che si nutre dai proventi degli appalti pubblici e dal controllo territoriale che oltremodo ne garantisce il “dominio”.

“Quelli che sono i servizi essenziali di illuminazione pubblica estesi anche a misure di sicurezza con l’istallazione di impianti di video controllo, rientrano tra le condizioni minime e necessarie per riconoscere una comunità civile. Il nostro programma per il Comune prevede, per affrontare la battaglia al malaffare, un dettagliato piano di sicurezza locale, concertato presso i tavoli istituzionali, per offrire maggiori garanzie di convivenza serena tra i cittadini e per contrastare e reprimere i più diffusi fenomeni di macro e micro criminalità (con particolare riferimento alle aree di Arghillà, Archi e Modena Ciccarello); la creazione di più sezioni all’interno del sito Web del comune per la pubblicizzazione spinta dei beni sequestrati alla mafia e delle procedure di affidamento degli stessi a associazioni o giovani imprenditori e per la trasparenza delle procedure di appalto e di transazione monetarie con l’elenco degli imprenditori che hanno in appalto opere pubbliche e l’aggiornamento sull’avanzamento dei lavori e dei pagamenti; la sinergia continua con gli uffici istituzionali per la creazione di una black list delle imprese operanti in ambito di lavori e servizi pubblici; lotta alle estorsioni con riduzioni o eventuali sospensioni dei pagamenti dei tributi locali per gli imprenditori che denuncino il racket mafioso.

Questi alcuni punti iniziali per contrastare la cultura mafiosa e per favorire l’economia e lo sviluppo della città, riconoscendo la presenza sul territorio di imprese sane che, da sole, combattono la ndrangheta ed il silenzio dello Stato, nemico ancor più ostico. Il nostro pensiero va a tutti i “sani” imprenditori che avversano questo sistema criminale e soprattutto a Tiberio Bentivoglio: che il suo atto di coraggio ed onestà nel denunciare la malavita sia il simbolo della reazione culturale che questa città deve vivere. Noi –  ontinueremo a stare vicini ai tanti “Tiberio” calabresi sollecitando la nostra deputazione nel portate in Parlamento interrogazioni ed altri atti utili a sbloccare questa vergognosa situazione: ne va di mezzo Tiberio e una Calabria che non può perdere la speranza in giustizia e legalità, condizione fondamentale per ogni discorso di futuro”. 

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