“Più volte abbiamo sollecitato le autorità competenti ad analizzare quanto successo nella controversa gestione del bando per il canile di Mortara e più volte abbiamo sottolineato come il tanto – da più parti – auspicato “ripristino della legalità” dovesse essere demandato alle pronunce e non a provvedimenti amministrativi eseguiti manu militari. I fatti non fanno che darci ragione”. Così i volontari dell’associazione onlus Dacci una zampa commentano la pronuncia del presidente del Tar Reggino Roberto Politi, che accogliendo l’istanza incidentale di sospensiva presidenziale articolata dall’avvocato Maria Letizia Monterosso ha sospeso l’efficacia del provvedimento assunto dall’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria con il quale veniva assegnata la gestione della struttura adibita a Canile Comunale di Mortara di Pellaro all’associazione Aratea”.
Un’assegnazione – si leggeva nel testo del ricorso – viziata dal punto di vista procedurale, ma anche ingiustificabile alla luce della mancanza di tutta una serie di requisiti richiesti dallo stesso bando, ma di cui Aratea non sarebbe né sarebbe stata all’epoca in possesso. Motivi ritenuti validi dal giudice Politi, che ha fissato per il prossimo 5 novembre l’udienza per i provvedimenti cautelari collegiali tesi alla convalida o meno di quello monocratico deciso inaudita altera parte. “Meglio avrebbe fatto la dirigente del settore competente Carmela Stracuzza ad evitare di tentare di rendere immediatamente esecutiva una determina che in nessun modo viene definita necessaria e urgente per imporre l’associazione Aratea nella struttura di Mortara, come pure meglio avrebbe fatto la signora Putortì, che di Aratea è rappresentante legale, ad evitare di alternare pubbliche ingiurie nei confronti di cittadini, volontari ed esponenti politici, alternati a festanti annunci di imminente ingresso nella struttura” dicono da Dacci una zampa, commentando la sentenza.
Ma i volontari ci tengono anche a sottolineare che “La magistratura – cui sempre Dacci una zampa ha fatto appello perché verificasse le pesanti ombre che si sono allungate sulla struttura di Mortara – ha dato una risposta inequivocabile, assumendo l’impegno deciso e calendarizzato a discutere della questione. Come sempre aspettiamo con fiducia e continuiamo a fare in silenzio quel lavoro che ci ha permesso di far adottare fino ad oggi 133 cani, fra adulti e cuccioli che cittadini e forze dell’ordine hanno condotto in questi mesi alla struttura di Mortara. Allo stato, non risulta – almeno pubblicamente – che l’associazione Aratea si sia prodigata in similare compito o abbia raggiunto similari risultati”.