Reggio, disoccupazione record. Una giovane ai politici: “e avete anche il coraggio di chiederci il voto?”

StrettoWeb

giovani_lavoro_disoccupazioneLa situazione lavoro a Reggio Calabria e provincia è letteralmente drammatica. I numeri sono impetuosi e testimoniano una realtà davvero al limite del baratro, senza precedenti almeno nella storia più recente. A pochi giorni dalle elezioni comunali, i dati diffusi oggi dalla camera di commercio dipingono un quadro raccapricciante. A tal proposito, riportiamo la testimonianza inviata a StrettoWeb da Santina, una giovane reggina che vive – evidentemente esasperata – in prima persona questa realtà così dura.

disoccupazioneLeggendo l’articolo pubblicato da voi riguardante la disoccupazione, il lavoro ecc.., considerando che mancano due giorni alle votazioni, ci terrei a dire alcune cose. Sono una ragazza di 26 anni di Reggio Calabria e come tanti ragazzi mi trovo davanti a questa assurda realtà riguardante il lavoro. È da due anni e mezzo che cerco lavoro (non sono mai e dico mai stata chiamata per un colloquio), mi ritrovo solo porte chiuse in faccia.  Anzi neanche quelle, totale indifferenza. Perché? – Continua ancora la nostra lettrice – Perché a Reggio non funziona il merito, non si lavora per meritocrazia, in questa città se non hai conoscenze non entri neanche per lavare bagni. E poi? Poi arrivano i Grandi politici (logicamente nel periodo delle votazioni) con delle immense promesse, si ricordano dei giovani, delle neo mamme e tutto il resto. Parlano di Reggio come città della cultura e del turismo vero? Infatti.. A Reggio la maggior parte sono tutti ignoranti, turismo? Arrivano le navi da crociera e i turisti trovano tutti i negozi chiusi (al centro). Le strade piene di fosse (le macchine distrutte), oltre agli incidenti. Mi fate letteralmente schifo! Promettete promettete per cosa? Non farete mai nulla così come non avete fatto nulla. Inutile parlare di lavoro e di giovani perché i giovani che non hanno raccomandazioni a Reggio non li vuole nessuno è questo il vero problema. Concludo dicendo che vi piace mangiare sulle spalle dei più deboli. È tutto più facile cosi”.

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