Reggio, l’ultimo schiaffo dei commissari: sciolta anche la SATI!

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Due anni e dieci giorni dopo il loro insediamento a Palazzo San Giorgio, i Commissari che finalmente tra un paio di settimane – al massimo un mese in caso di ballottaggio – abbandoneranno la città che potrà ritrovare un Sindaco democraticamente eletto, hanno deliberato il 13 ottobre l’ennesimo provvedimento che si può considerare uno schiaffo alla città.

I commissari, infatti, ai sensi dell’art. 2484 n. 6 del Codice civile, hanno deliberato lo scioglimento della S.A.T.I., società a responsabilità limitata a capitale pubblico interamente detenuto dal Comune di Reggio Calabria. Con la deliberazione di scioglimento, adottata dall’Assemblea straordinaria, si è, contestualmente, nominato il liquidatore che gestirà la fase di liquidazione quale unico rappresentante della società.

La SATI, società in house del Comune di Reggio Calabria, negli ultimi anni aveva rappresentato l’ultimo baluardo d’eccellenza di Palazzo San Giorgio. Tra 2011 e 2012 aveva avviato determinate procedure per il rientro dal disavanzo del Comune, stringendo i controlli sull’evasione fiscale e recuperando credito che rappresentava boccate d’ossigeno per le casse di Palazzo San Giorgio. Ha inoltre sostenuto e portato avanti tutti i progetti turistici come le Terre della Fata Morgana, l’accoglienza ai primi crocieristi e la gestione del gazebo informativo sul lungomare. Tante altre le attività della società guidata dal dott. Ivano Nasso, come ad esempio il recente progetto di bike sharing, primo modello di mobilità ciclistica per Reggio Calabria.

Da evidenziare pure come la SATI, nel lontano autunno 2012 aveva adottato un “Regolamento per l’acquisizione in economia di beni e servizi” dotandosi così un provvedimento previsto dalla legge per garantire nel modo più assoluto quei principi di trasparenza, rotazione e parità di trattamento degli operatori economici, che devono ispirare l’acquisizione di beni e servizi, attraverso criteri di efficienza ed economicità di gestione. “La trasparenza, infatti, deve intendersi come presupposto indispensabile e basilare della pubblica amministrazione, garanzia ottimale del risultato finale dell’azione amministrativa e comunque come primo tassello di una governance partecipata“, comunicava la SATI contestualmente all’adozione di un regolamento volto alla più assoluta legalità.

Oggi i commissari decidono di smantellare anche tutto questo. Senza spiegare il perché.
Certamente i guai della città non sono dovuti esclusivamente ai commissari, ma chi aveva illuso Reggio assicurando che con i commissari si sarebbe risolto tutto e finalmente “Reggio rinascerà ritrovando trasparenza e legalità“, adesso dopo più di due anni è chiamato a dare spiegazioni ai cittadini sempre più smarriti e confusi.

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