TASI: tutti i dettagli sulla nuova imposta comunale. Anche per Reggio

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La TASI, la tassa sulla casa, che serve a finanziare i servizi comunali, è ormai alle porte: la prima rata va pagata entro il 16 ottobre. Ma vediamo più da vicino come funziona questa nuova imposta, anche in particolare per il comune di Reggio Calabria.

E’ necessario che gli inquilini si muniscano dei dati catastali dell’immobile preso in locazione, poiché, contrariamente a quanto annunciato in parlamento, non ci sarà alcun bollettino precompilato, come invece accade per la TARI, la tassa sui rifiuti. E’ fondamentale ricordare, inoltre, che il proprietario non sarà corresponsabile di mancati versamenti d’imposta da parte dell’affittuario. Ma la buona notizia è che gli importi talvolta risultano davvero minimi: sotto i 12 euro non bisogna pagare, ad esempio.

Se si parla di prime case, la tassa è da considerare in favore dei comuni, mentre per le seconde case, dopo aver pagato l’Imu, a giugno bisognerà pagare questi servizi indivisibili dei comuni, come ad esempio l’illuminazione. La somma delle due imposte ha spinto qualcuno a rinunciare ad alcune proprietà. In ogni caso, l’arrivo del nuovo tributo appesantirà il conto fiscale delle famiglie: per una su due il conto di quest’anno sarà più salato dell’Imu 2012.

Ma qual è il tetto massimo delle aliquote? La legge di stabilità fissava l’aliquota base dell’1 per mille e un tetto massimo del 2,5 per mille per la prima casa e del 10,6 per mille per la seconda (somma di Tasi e Imu). Poi il Governo ha concesso ai comuni la possibilità di aumentarle fino a un massimo dello 0,8%.

La più imminente è comunque la TASI, che bisogna pagare entro il 16 ottobre, e l’aliquota non può superare il 3,3 per mille. In genere i comuni applicheranno un’aliquota più bassa sulla seconda casa solo per la TASI, in quanto già paga l’IMU. Di quest’ultima gli inquilini non devono tenere conto.

Come si calcola la TASI? La base imponibile è la stessa dell’IMU: partendo dalla rendita catastale, la si valuta del 5% e si moltiplica il risultato ottenuto per il coefficiente che varia in base al tipo di immobile. Su tale valore, poi, si applica l’aliquota comunale, con eventuali detrazioni. Per questo motivo è importante conoscere la delibera del proprio comune, per essere informati sulle eventuali esenzioni. Per eseguire il calcolo, inoltre, ci si può aiutare con alcuni siti Internet appositi, come ad esempio www.amministrazioni.comunali.it).

Quali sono le modalità di pagamento? Bisogna utilizzare il modello F24 o il bollettino di conto corrente postale. Il versamento si divide in due rate. In circa 2.000 Comuni che hanno deliberato l’aliquota a maggio la prima rata e’ stata pagata il 16 giugno. Nelle amministrazioni ritardatarie che comunicano la decisione entro oggi c’e’ la possibilità invece di pagare entro il 16 ottobre.

Attenzione agli inquilini: il calcolo in questo caso potrebbe essere più complicato, perché, in base al comune, dovranno pagare una quota tra il 10 e il 30% dell’importo dovuto per l’immobile (considerando l’aliquota come seconda casa). I proprietari pagheranno invece tra il 70 e il 90%. I dati catastali non devono essere necessariamente indicati nel contratto di affitto, bensì dovranno essere richiesti al proprietario.

Mentre per gli immobili di lusso: le 73mila case accatastate nelle categorie di pregio (A/1, dimore signorili; A/8, ville e A/9, castelli) hanno già pagato l’Imu sulla prima casa, con un’aliquota massima del 6 per mille e con la sola detrazione di 200 euro, senza i 50 euro extra per ogni figlio. Su queste case si paga anche la Tasi, sempre con aliquota massima del 3,3 per mille, ma il totale di Imu e Tasi non puo’ superare il 6,8 per mille.

A Reggio Calabria, in particolare, le aliquote TASI per l’anno 2014, sono state approvate con delibera del 4 settembre 2014. Ecco una tabella esemplificativa: 

A questo link potrete consultare tutte i dettagli della delibera comunale e il regolamento:

http://www.reggiocal.it/on-line/Home/AreeTematiche/Tributi/articolo108079.html

Per quanto riguarda la TARI (Tassa di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani Interni), dall’anno 2014, opera in sostituzione della Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani Interni della Tariffa di Igiene Ambientale, della Tariffa integrata ambientale nonché del Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi (TARES). Per il solo anno 2014, tutte le richieste per l’applicazione di una delle riduzioni previste dal Regolamento, debitamente compilate in ogni loro parte e con allegata la necessaria documentazione, saranno prese in considerazione al fine del calcolo del saldo della tassa per il medesimo anno, soltanto se presentate entro il termine del 15 ottobre 2014. Alle domande presentate oltre il predetto termine, ma comunque entro il 31.12.2014, la riduzione si applicherà a partire dal 1° gennaio 2015. Alle domande presentate dopo il 31.12.2014, si applicherà la disciplina generale del comma 4. Ecco la seconda tabella consultabile sul sito del comune.

Il contribuente ha facoltà di versare il tributo in un’ unica soluzione entro il termine di scadenza della prima rata.

– la prima rata e la seconda rata sono elaborate e pagate in acconto, applicando le tariffe vigenti al 31/12/2013 ai fini TARES, oltre il Tributo Provinciale;
– la terza rata sarà calcolata a saldo e conguaglio sulla base dell’importo annuo dovuto a titolo di TARI 2014, tenuto conto delle tariffe definitive stabilite con apposita deliberazione, dal quale saranno scomputati i pagamenti delle rate in acconto;

L’ avviso di pagamento si compone di due rate in acconto, ciascuna pari al 33% rispetto a quanto dovuto nell’anno di tassazione 2013.

In occasione della successiva richiesta di pagamento della terza rata di saldo, verranno effettuati i relativi conguagli, tenendo anche conto delle riduzioni/agevolazioni/esenzioni previste dal Regolamento della TARI (artt. 27, 28 e 30).

L’arrivo di questa forte tassazione patrimoniale sta generando ora un nuovo fenomeno: molti cittadini stanno valutando di liberarsi di un immobile che magari non riescono a sfruttare ma che li costringe a pagare le tasse. Il caso viene studiato negli ultimi tempi anche da Confedilizia.

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