Il vantaggio della Vigor Lamezia è arrivato al 31° minuto, nella prima vera azione d’attacco (tra l’altro viziata da un fallo non fischiato su Maita), ma Crescenzi si perde clamorosamente Montella che insacca indisturbato nel cuore dell’area piccola. La Reggina subisce il contraccolpo e al 37° in contropiede affonda: Del Sante supera un Crescenzi inguardabile che non riesce a contenere l’avversario a ridosso di metà campo, e con un bel tiro da fuori buca Kovacsik. Nel secondo tempo Cozza sostituisce Maita, l’unico regista della squadra, che non aveva fatto benissimo ma in campo sicuramente c’era chi stava facendo molto peggio (Dall’Oglio a centrocampo, Masini in attacco, oltre a Crescenzi in difesa) e praticamente con questa mossa consegna definitivamente la partita alla Vigor.
E’ la frittata di mister Cozza, perchè Crescenzi non giocava titolare da un mese dopo i gravissimi errori che avevano compromesso tante partite della Reggina: al suo posto Camilleri stava facendo bene e non aveva alcun senso rispolverare Crescenzi in questo momento (i risultati si sono visti in campo). Crescenzi che, inoltre, in estate era stato voluto proprio da Cozza, così come Masini che dopo 10 partite non è riuscito a trovare neanche un gol. E’ giunto il momento che Cozza schieri titolare, finalmente, Alessio Viola, che gioca a suo agio da prima punta e con Insigne e Louzada potrebbe formare un ottimo tridente offensivo, rispetto a un Masini che la porta non riesce a bucarla neanche quando ce l’ha davanti da solo e senza portiere, come già accaduto più volte in questo campionato.
In settimana mister Cozza aveva detto di esser abituato a ben altri derby in ben altre categorie. Ed è questo il problema della Reggina e dei suoi tifosi: la squadra è in Lega Pro e deve giocare partite contro avversari senza blasone, come la Vigor Lamezia, senza alcuna superiorità, con la stessa fame e concentrazione con cui Cozza vestiva la maglia amaranto all’Olimpico e a San Siro. Altrimenti finisce che prendi 4 schiaffi al D’Ippolito, e l’incubo retrocessione in serie D sembra materializzarsi per una squadra che oggi, anche senza penalizzazione, in classifica sarebbe nei guai, con un solo punto di vantaggio dai playout. Oggi a Lamezia la squadra ha toccato il fondo. Nelle precedenti sconfitte era comunque sempre uscita dal campo a testa alta, non meritando il risultato. Oggi, invece, a maggior ragione in un derby, è stata davvero un’umiliazione.