Acr Messina, chista è a zita

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Messina-Aversa Normanna Furrer (8)Che il Messina è una squadra giovane progettata con l’obiettivo primario di mantenere la categoria è cosa ormai nota.

Lo sportivo messinese, propenso ad esaltare i propri beniamini quanto a biasimarli nei momenti più bui, come tutti i tifosi gioisce e soffre insieme alla squadra. Una squadra che oggi sembra aver perso la propria identità.

Siamo perfettamente coscienti del valore della rosa, mai potremmo sognarci di poter avere le stesse ambizioni di società che hanno speso fior di quattrini allestendo delle vere e proprie corazzate.

Non chiediamo certo calcio champagne, doppi passi e rovesciate sotto il “sette” – in tal senso lo splendido gol di tacco di Orlando nel derby con la Reggina ci ha deliziato oltremodo -. Non chiediamo che alla veneranda età di 40 anni Giorgio Corona possa sempre cantare e portare la croce. Non chiediamo che Saro Bucolo possa essere contemporaneamente l’incarnazione di Pirlo e Vidal. Non chiediamo tanto meno un altro Costa Ferreira. Perché rimpiangere quel passato lede la dignità dei calciatori che attualmente vestono la maglia biancoscudata, e soprattutto perché uno squadra che lotta compatta può valere molto più di un brillante singolo uomo con ottime capacità tecniche.

Chista è a zita! Con le sue evidenti carenze tecniche, talvolta imbarazzanti (vedi “cinquine” con Casertana e Matera), alle quali una guida tecnica di altissimo livelloMessina-Aversa Normanna Furrer (13) come quella di Gianluca Grassadonia (benché adesso si dica il contrario dopo i recenti risultati) sta tentando in tutti modi di poter sopperire con lavoro e sacrificio. L’allenatore campano più volte ha ripetuto “ci salveremo all’ultimo minuto dell’ultima giornata”. Un monito a tutta la squadra per far capire che mai come in questa annata bisogna pedalare forte e restare uniti. Il sacrificio paga, ma non bisogna mai abbassare la guardia.

La sensazione è che ieri pomeriggio, contro una modesta Aversa Normanna, il messaggio non sia stato realmente assimilato. C’è da sudare e lavorare a testa bassa. Perché “chista è a zita” e il sentimento che la lega ai tifosi sta tutto in quello spirito di sacrificio che butta il cuore oltre l’ostacolo, quello spirito che ieri al “S.Filippo” è svanito all’alba della ripresa.

Foto © Paolo Furrer.

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