Anniversario dell’attentato di Nassiriya: pochi ma intensi versi per celebrare i nostri Eroi caduti in Iraq

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Sono trascorsi ormai dieci anni da quel 12 Novembre 2003 quando un’autocisterna forzò l’entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani del MSU (Unità specializzata multinazionale), nella città di Nassiriya, in Iraq. Nell’ esplosione morirono 19 italiani (12 carabinieri, 5 militari e due civili) e 9 iracheni. Altre 140 persone vennero ferite. Fu il più grave attacco subito dall’esercito italiano dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Nel ricordo dell’attentato, pochi versi celebrano i nostri eroi. Ecco il componimento del poeta Camillo Berardi.

ORRORE A NASSIRIYA

“Funere mersit acerbo”

Versi di Augusto BARSOTTI        

Musica di Camillo BERARDI

E nel silenzio d’una notte fonda

il capo chino a meditar l’evento

il rimembrar ricrea lo sgomento

desta il vegliar e il brivido m’inonda.

Ed il pensiero corre in lontananza

dove il pugnar la guerra è in crudescenza

né il disprezzar la vita è l’apparenza

con l’estremismo spinto fino a oltranza.

Or cantiamo questa melodia

eseguita con malinconia

e  preghiamo con L’Ave Maria

gli italiani morti a Nassiriya

trucidati a colpi di follia.

Ed un pensiero al militar di pace

che per dovere l’ubbidir l’onora

e a chi pregando fortemente implora

la fine del pugnar piangendo tace.

Non fu così per voi giovani eroi…

fu la barbarie a fomentar la guerra…

caddero morti i fiori della terra

l’amore al tricolor… visse con voi.

 

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