L’IGP “Olio di Calabria” darà nel futuro al nostro settore olivicolo delle economie più consistenti, che garantiranno il ricambio generazionale, la salvaguardia dei livelli occupazionali e porterà a quelle sinergie tra imprenditori, proprie delle reti d’imprese, fondamentali per affrontare il mercato dell’Olio extra vergine d’oliva, oltre che a rilanciare il brand MADE IN CALABRIA.
Noi Giovani di Confagricoltura -Calabria- con garbo, ma fermi sulle nostre posizioni supportati da valida documentazione frutto di studio della materia, siamo riusciti a far condividere la nostra posizione al Comitato Proponente prima, al MIPAAF in seguito, argomentando come le maglie del Reg. UE 1151 non fossero poi così strette e che quindi era possibile ovviare alle problematiche relative alla varietà delle olive, superando così la questione della cultivar prevalente presente nella prima bozza del disciplinare. Convinti che l’IGP deve rappresentare una opportunità per tutti ed essere il più inclusivo possibile.
L’IGP “Olio di Calabria”, infatti, dovrà contenere in misura non inferiore all’80% le seguenti cultivar: Carolea, Dolce di Rossano, Sinopolese, Grossa di Gerace, Tondina, Ottobratica, Grossa di Cassano, Tonda di Strongoli.
Siamo entusiasti – afferma Giuseppe Barbaro, Pres. dei Giov. di Confagricoltura Calabria – per questo riconoscimento conferito al nostro OLIO ed anche perchè durante gli incontri per la stesura del Disciplinare IGP abbiamo avuto modo di apprezzare la sinergia, “condita” dai vari personalismi, e la voglia con cui tutti, Regione, Province, Comuni, Comitato di Promozione, Associazioni di Categoria, Ordini Professionali, hanno contribuito per raggiungere un unico obiettivo.
Questa è la Calabria in cui crediamo e che vogliamo, espressione di quel mondo Imprenditoriale Agricolo che ha fiducia nelle sue potenzialità e che con ostinazione investe e scommette su questa Terra”.