Elezioni Regionali Calabria: “astensionismo ed offerta politica scadente”

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elezioni regionali (5)In molti criticano gli elettori che non sono andati a votare, senza però chiedersi quali possano essere le cause di questa massiccia astensione. Personalmente non possiedo le competenze e/o i mezzi per poterle indagare, ma mi sono sforzato di capire, discutendone con quanti, tra amici, parenti e conoscenti, non sono andati a votare, giungendo alla individuazione di alcune possibili cause, che peraltro mi hanno provocato alcune considerazioni. Lo afferma, tramite una nota, è il dott. Enzo Cuzzola, stimato professionista reggino e fondatore dell’associazione Dialogo civile.

Tra le possibili cause, almeno per quanto sia riuscito a dedurre, mi sembrano aver giocato le seguenti:

Un problema di liste

A sinistra la coalizione si è presentata come una “accozzaglia” di sigle, imbarcando chiunque, transfughi compresi, senza quindi dimostrare coerenza di principi e senza poter garantire stabilità di governo. A destra invece non si riesce a capire quali siano le proposte, dato che i partiti tradizionali hanno perso la loro connotazione ideologica ed inseguono una “ricollocazione”, senza offrire agli elettori identità e certezze.

La composizione delle liste

La scelta dei candidati avviene sempre e comunque all’interno dei partiti, senza un vero coinvolgimento e senza alcuna partecipazione attiva della cittadinanza. I partiti ed i movimenti, attualmente presenti nello scenario elettorale, scelgono i candidati senza alcuna garanzia di trasparenza. I candidati vengono scelti dalle direzioni dei partiti o dai vertici dei movimenti ed anche quando sottoposti al vaglio delle primarie, queste sono pilotate per farle vincere ai candidati graditi al partito.

Le aspettative disattese

L’elettore ha ormai acquisito la sensazione che le proprie aspettative vengano costantemente disattese dalla politica. Sia quelle di interesse generale, che vorrebbero una erogazione di servizi efficienti e funzionali. Sia quelle di interesse particolare, il cosiddetto clientelismo, dato che una maggiore attenzione normativa e giudiziaria ha stroncato questo fenomeno, spesso sinonimo di corruzione.

Quali allora le soluzioni

Esaminate le cause, almeno quelle da me individuate, occorre pensare alle possibili soluzioni. Ecco che in primo luogo vedrei una vera riforma del sistema elettorale complessivo, cioè anche quello regionale ed anche quello comunale. Intanto per attribuire il premio di maggioranza al singolo partito, in  luogo della coalizione, favorendo in questo modo la polarizzazione della politica, quindi la stabilità e governabilità, oltre che far aumentare la qualità nella composizione delle liste, piuttosto che la quantità delle stesse. Si otterrebbe inoltre in questo modo la chiara identificazione dei progetti e delle proposte politiche dei singoli partiti. Per quanto concerne la composizione delle liste, poi, bisognerebbe introdurre obbligatoriamente, le primarie di partito, gestite dal Ministero dell’Interno. Migliorando in questo modo qualità e stabilità dei governi, compresi quelli locali, si potrebbero ottenere migliori condizioni di vivibilità e quindi far riavvicinare i cittadini alla politica.

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