Elezioni Regionali Calabria, quanti flop dalle Europee di 6 mesi fa: crollano i grillini, tiene solo il Pd

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Sono passati esattamente 6 mesi dalle elezioni europee del 25 maggio scorso: in Calabria, dopo 6 mesi, a vincere è ancora il centro/sinistra confermando i dati delle consultazioni per Bruxelles. Ma tante altre cose, in così poco tempo, sono cambiate. Il numero di votanti è stato molto simile: 817.780 calabresi (il 45,77% degli aventi diritto) si erano recati alle urne alle europee; un po’ di meno sono stati stavolta, appena il 44,08% degli aventi diritto, nonostante le elezioni Regionali solitamente siano più sentite delle europee ma la disaffezione della popolazione nei confronti della classe politica continua a crescere raggiungendo livelli sempre più elevati.

Il Partito Democratico, tra i grandi partiti, è l’unico che riesce a mantenere il consenso di sei mesi fa: alle europee in Calabria aveva ottenuto il 35,8%, oggi alle Regionali si ferma al 23,9% ma tante sono le liste della coalizione vere e proprie “costole” del partito principale, a partire da “Oliverio Presidente” che sfiora il 12%.

Tra gli avversari bisogna segnalare il clamoroso crollo del Movimento 5 Stelle, che rimane fuori da Palazzo Campanella: neanche un consigliere eletto per i grillini, la lista s’è fermata al 4,88%, un flop drammatico rispetto al 21,50% delle europee di sei mesi fa, e ancora di più rispetto al 24,9% delle politiche di un anno e mezzo fa. La “parabola” grillina continua, sulla falsariga delle elezioni comunali reggine di fine ottobre.

Netto calo anche per Forza Italia, che in Calabria in sei mesi passa dal 19,61% delle europee al 12,38% di queste regionali: all’interno della coalizione di centro/destra ha grande forza l’inedita “Casa della libertà”, lista ideata da Scopelliti e composta dai suoi uomini, che ha raggiunto da sola l’8,58% dei consensi su scala Regionale ed è stata la più votata del centro/destra in provincia di Reggio Calabria con l’11,64%, confermando il risultato di “Reggio Futura” alle comunali di un mese fa in riva allo Stretto, e confermando nei fatti la leadership dell’ex governatore, nonostante sia evidente come abbia perso il grande consenso ottenuto fino a 3-4 anni fa. Ma all’interno della coalizione, è ancora lui il faro e il principale punto di riferimento politico ed elettorale.

Soddisfazione tra i centristi di Nuovo Centro/Destra e UDC, praticamente spariti in Emilia Romagna e tenuti in vita soltanto dalla Calabria: l’8,78% che gli consente di superare la soglia di sbarramento ed entrare a Palazzo Campanella è comunque in netto calo rispetto all’11,42% ottenuto alle Europee di sei mesi fa.

Infine, il flop di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale che si ferma al 2,36% nonostante nella coalizione ci fossero 3 sole liste, non riesce ad ottenere voto d’opinione e non si avvicina neanche al 3,62% delle europee di fine maggio.

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