Messina, il Consiglio salva i servizi sociali. Lo Presti e Cucinotta contro la Giunta

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Con ventidue voti favorevoli è finalmente passato l’Ordine del Giorno che garantisce la continuità dei servizi sociali a Messina in virtù dei fondi stornati dalla Tasi. Dopo l’occupazione fisica di Palazzo Zanca, messa in atto dagli operatori iscritti alla Cgil, il provvedimento ha ottenuto il disco verde dall’Aula. Non sono mancate, tuttavia, le polemiche. Non è piaciuta ai consiglieri l’incapacità della Giunta di programmare le spese previste, non è piaciuto l’obbligo di sacrificare la manutenzione delle strade in nome dei servizi ai disabili e agli anziani. Non a caso Nina Lo Presti, ex consigliere di Cambiamo Messina dal Basso, è tornata a chiedere le dimissioni dell’assessore Mantineo, accusandolo di “fallimento politico”.

Nel clima di tensione vissuto oggi si scorgono i bagliori dello scontro di domani. L’Amministrazione ha chiesto un’altra seduta straordinaria per rinegoziare i debiti contratti dall’Ente: un’operazione dai confini incerti che, per mettere una pezza oggi, potrebbe gravare sulle spalle delle future generazioni. Il presidente della Commissione Bilancio, Nicola Cucinotta, estenuato dalla seduta odierna, ha così manifestato il suo disappunto, denunziando l’atteggiamento del vice-sindaco, Guido Signorino, che coi suoi continui ritardi avrebbe costretto il consesso civico a lavorare perennemente sul filo del rasoio.

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