Messina, Emergenza rifiuti. Discarica di Mazzarrà: le scelte della Giunta

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Foto 3La chiusura della discarica di Mazzarrà S. Andrea, disposta dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, spaventa non poco l’Amministrazione Comunale. Nella giornata di ieri abbiamo raccontato l’insolita solerzia di Ialacqua, che già nella mattinata aveva convocato un’unità di crisi per gestire la spinosa problematica.

Le misure restrittive imposte dalla magistratura potrebbero causare un danno ingente al sistema cittadino di gestione dei rifiuti. Prova ne sia l’agenda delle priorità stilata dall’Assessore: da un lato bisogna trovare una discarica che accolga subito l’immondizia messinese, dall’altro la popolazione deve sfruttare al massimo – in questo delicato frangente – l’opzione delle isole ecologiche. E se non sono mancate le critiche nei confronti di chi, in passato, non ha gestito adeguatamente l’impiantisca per il settore, è altresì vero che Ialacqua ha sollecitato tutte le istituzioni a non guardare al passato, ad operare in sinergia per l’adozione celere di una exit strategy.

Il commissario liquidatore di MessinAmbiente, Alessio Ciacci, bersaglio delle polemiche nel fine settimana dopo l’attacco dei consiglieri comunali Cucinotta e Russo, ha evidenziato come l’emergenza sia diventata la cifra di fondo nella gestione della partecipata. “Resta l’amarezza nel constatare la fragilità di un sistema regionale su un problema già previsto e prevedibile e la speranza che tutti gli enti preposti possano intervenire il più in fretta possibile per permetterci di garantire la normalità del servizio” ha chiosato Ciacci.

Mentre si valutano le diverse possibilità sul tappeto, laddove prende quota l’idea d’indirizzare l’immondizia in provincia di Catania, la Giunta registra parallelamente l’intervento dei sindacati. Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania – leader provinciali di Cgil, Cisl e Uil – hanno infatti chiesto al Prefetto Trotta un incontro urgente per districare le maglie di questa delicata vicenda. “Oltre ai servizi essenziali che i cittadini rischiano di vedersi negati nonostante le ingenti tariffe, in gioco vi sono anche la tutela della salute e del lavoro” hanno scritto i tre in una nota congiunta.

Intanto, l’intervento delle forze dell’ordine – con l’iscrizione nel registro degli indagati per Antonello Crisafulli, Giuseppe Antonioli e Giuseppe Innocenti (rispettivamente ex presidente ed ex amministratori delegati di TirrenoAmbiente) – è stato salutato con favore sia da Nello Musumeci, presidente della Commissione regionale Antimafia, sia da Mario Foti. Il sindaco di Furnari, da tempo impegnato in una crociata contro gli abusi perpetrati in quell’impianto, ha ribadito la propria soddisfazione, rimarcando come il ripristino della legalità abbia arrestato la “quotidiana offesa” posta in essere dalla discarica.

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