“Il D.Lgs. n. 267/2000 all’art. 243 – spiega Gioveni – , recita che “gli enti locali strutturalmente deficitari sono tenuti a coprire i costi di gestione dei servizi a domanda individuale in misura non inferiore al 36%, computando, a tal fine, i costi di gestione degli asili nido in misura pari al 50%.”
Ebbene – evidenzia il consigliere comunale – i Revisori dei Conti sono stati chiari e soprattutto duri nella loro relazione, nella quale affermano che “nella tabella dei servizi a domanda individuale (come lo sono appunto gli asili nido) emerge il mancato rispetto della percentuale del 50% di copertura del servizio Asili Nido”.
Tale “sentenza” dell’Organo di Revisione contabile suona senz’altro come una “doccia fredda” – afferma Gioveni – e non può non rappresentare il classico “campanello d’allarme” per il mantenimento in futuro del prezioso servizio (che rischia quindi di diventare “improduttivo” per l’Ente) e visto che gli asili nido per Palazzo Zanca non sono considerati servizi “obbligatori per legge” (anche se questo – secondo il consigliere – sarebbe ancora tutto da dimostrare!!).
Il “buco” creato nell’anno 2013 e che rappresenta senz’altro un trend negativo che si è protratto nel tempo dagli anni precedenti e che se non si pone subito rimedio rischierà senz’altro di aumentare – prosegue preoccupato l’esponente Udc – non può che essere causato dalla non certamente scrupolosa vigilanza da parte del Dipartimento competente sul rispetto del pagamento delle rette da parte delle complessive 94 famiglie che usufruiscono del servizio nei 3 asili nido comunali di Camaro, San Licandro e Giostra.
Per tali ragioni Gioveni, al fine di frenare l’emorragia finanziaria in questo settore e scongiurare una possibile drammatica interruzione del servizio, chiederà alla Commissione servizi sociali di avviare un’indagine amministrativa interna che riesca a far luce sulla gestione contabile del servizio Asili Nido e ad accertare eventuali responsabilità su quanto denunciato dai Revisori dei Conti.