Domani, sabato 15, al Parco ecologico S. Jachiddu, e domenica 16, nella Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele, si svolgerà la prima edizione di “Tra Terra e Cielo”, percorso di riflessione, dialogo e crescita culturale sulla vita e sulla morte, promossa dall’assessorato alla Cultura del comune di Messina e dal dipartimento regionale Azienda foreste demaniali ed organizzata dalle associazioni “Amici del Fortino” ed ecumenica SAE, e dallo studio pedagogico “Radici”.
Inoltre alle 15.30, al Parco ecologico S. Jachiddu di Messina, con l’iniziativa “Alberi di vita”, a cura di “Amici di Fortino” in collaborazione con l’Azienda foreste demaniali, i cittadini saranno invitati a piantare un albero per un proprio defunto. Per prenotare gli alberi da piantare è necessario inviare una mail o telefonare entro oggi, venerdì 14, al numero 349 3285076 – info@parcosanjachiddu.it, o 380 6377401 – radici.studioped@gmail.com.
Alle ore 17, sempre di domani, alla Cappella S. Maria all’Arcivescovado, in via I Settembre, sarà illustrato il progetto “Terra e Cielo”, con l’introduzione dell’assessore alla Cultura, Tonino Perna, e l’intervento della direttrice scientifica dell’iniziativa, Chiara Borgia. Seguirà una tavola rotonda sul tema “La concezione della morte nelle religioni”, con l’etno-antropologo, Sergio Todesco, nelle vesti di moderatore; il vicepresidente della Comunità islamica di Messina, Mohamed Aguennouz; il professore Giovanni Caola dell’Istituto Internazionale di Cultura Ebraica; padre Giuseppe Ruggeri e Silvio Strano, presidente dell’Istituto “Thubten Shetrub Lin” – centro studi di buddhismo tibetano di Reggio Calabria.
Domenica 16, invece, il programma continuerà, nella Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele, con lo spettacolo teatrale “Al di là del fiume”, per la regia di Maria Grazia Milloti, e, alle 18, con l’incontro “Le parole per dirlo: come parlare ai bambini della morte”, una conversazione con la pedagogista Chiara Borgia, introdotta dal pediatra Sergio Conti Nibali. Tra terra e cielo nasce dalla volontà di avviare, nella città di Messina, un percorso di riflessione, dialogo e crescita culturale sulla vita e sulla morte: educare alla morte per educare alla vita, per restituire spazio di parola, significato e relazione alla grande domanda che accompagna ogni esistenza sin dall’infanzia, a partire dalle diverse risposte elaborate e testimoniate in famiglia e nelle comunità di appartenenza.