“Il recente rapporto del Censis“, si legge in una nota del Comitato, “ha confermato le nostre buone ragioni e la nostra ferma convinzione secondo cui la sola presenza dei Bronzi nel Museo (il cui allestimento è in corso di completamento) ha fatto già registrare notevoli successi di pubblico. Cosa sarebbe successo se fossero riusciti a tirare fuori dal Museo i Bronzi? Ora però bisogna lavorare, partendo da questo dato, perché il nostro splendido Museo, con i Bronzi di Riace, suoi beni identitari e inamovibili, e tutti gli altri suoi tesori, diventi il simbolo della nuova apertura al mondo e della rinascita della Città, della Regione e del Sud intero”.
“Non solo“, continuano Francesco Alì e Pasquale Amato, “è giunto il momento di guardare al tema della valorizzazione in termini di sistema: i Bronzi e il Museo di Reggio dovrebbero essere, infatti, il veicolo promozionale della grande città metropolitana, attraverso il coinvolgimento e la messa in rete dell’intera area integrata dello Stretto, costruendo pacchetti turistici con Messina, Taormina e l’Etna da una parte, le isole Eolie, Scilla e la Costa Viola, il Parco d’Aspromonte, Pentedattilo e l’Area Grecanica, Gerace e la Locride sino a Stilo e Monasterace dall’altra. Prioritari in questa strategia saranno il potenziamento dell’Aeroporto dello Stretto e dell’attraversamento dello Stretto, da affrontare abbinati e non come corpi separati. Non meno importante sarà un impegno per invertire la tendenza al nostro isolamento nel sistema dei trasporti ferroviari sia regionali che nelle grandi direttrici nazionali.
Secondo il Comitato Bronzi-Museo occorre, infine, “riprendere al più presto l’iniziativa realizzata dal Ministro dell’Istruzione Carrozza rivolta agli studenti italiani che sono stati invitati, lo scorso anno, a recarsi a Reggio ed a visitare i Bronzi. Ministro aveva scritto agli Uffici scolastici regionali e la direzione generale dello Studente del Ministero ha raccolto la sollecitazione inviando a tutti gli Uffici scolastici regionali d’Italia una circolare per invitare le scuole a visitare i Bronzi. L’iniziativa ha avuto grande successo e bisogna quindi ripeterla visto che, come si legge nella nota ministeriale di invito, i due magnifici Bronzi del V secolo avanti Cristo, oltre ad essere una delle più alte testimonianze artistiche pervenuteci dall’antichità, costituiscono un simbolo fondamentale delle nostre radici e dell’identità culturale del nostro Paese, la cui conoscenza e appropriazione è di fondamentale importanza per le giovani generazioni“.