Originario di Vibo Valentia, in federazione dal 1996, Carnovale, volto noto negli ambienti tennistici per via delle sue presenze al seguito delle squadre azzurre di Coppa Davis e Fed Cup, è in tour nella penisola, avendo già visionato nelle scorse settimane i Centri federali di Foligno, Tirrenia, Vicenza, Bari e Palazzolo. Un impegno che svolge con grande passione ed entusiasmo. Elementi questi che, uniti alla sua rinomata professionalità, ne fanno un punto di riferimento per dirigenti, tecnici e atleti del tour professionistico. A Reggio Carnovale si è intrattenuto con il presidente Postorino e con i tecnici e i preparatori fisici del Circolo, verificando l’andamento degli allenamenti, monitorando ed apprezzando il lavoro sul campo con i ragazzi. Proficuo in particolare lo scambio di idee col maestro Paolo Girella, tecnico nazionale della macro area Campania/Calabria/Sicilia.
“Scendo sempre volentieri in Calabria – ha detto il prof. Carnovale. Il Polimeni è un circolo molto considerato in federazione per via della passione dei propri dirigenti e dell’attenzione che riversa al settore agonistico. E la valenza del Centro tecnico periferico federale che ospita lo rende ancor più importante”. Carnovale si è complimentato con i tennisti più rappresentativi del Centro: fra questi l’under 12 Vincenzo Doldo (Ct Polimeni) e gli under 14 Bruno Sofia (Ct Brolo) e Fabrizio Andaloro (Ct Rescifina). Grande apprezzamento ha espresso anche nei riguardi del Circolo Polimeni per i brillanti risultati ottenuti in collaborazione con l’Accademia del Tennis di Reggio Calabria, specie per la promozione in serie B della squadra maschile composta da Diego Alvarez, Andrea Grazioso, Corrado Summaria, Emanuele Tarsia e Roberto Romeo.
Carnovale ha voluto dire la sua anche sul momento brillante del tennis italiano: “L’Italia ormai da qualche anno sta scalando i vertici tennistici internazionali. Sia nel settore maschile che in quello femminile abbiamo atleti che sono una garanzia: l’obiettivo è quello di mantenere elevato il livello e possibilmente migliorarlo, magari lanciando nel circuito nuovi giovani talentuosi che possano diventare i campioni del futuro”.