Sgarbi come la volpe che non arriva all’uva: “i Bronzi di Cartoceto sono più belli di quelli di Riace”

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E’ come la volpe che quando non arriva all’uva, dice che è acerba. “Abbiamo sostituito i bronzi di Riace con quelli più belli di Cartoceto” perché “gli unici che hanno rotto i c… sono questi di Reggio Calabria“. Vittorio Sgarbi dice di aver superato la delusione per il no ai bronzi di Reggio Calabria incassato nelle scorse settimane, ma la ferita è ancora troppo fresca e quando parla con i giornalisti a margine di una conferenza stampa a Milano, convocata per presentare le proposte culturali per Expo, attacca il governo e le istituzioni calabresi. Il critico d’arte definisce la scelta di non prestare i bronzi a Milano “politicamente cretina” perché significa rinunciare a far vedere le opere ai turisti che arriveranno in Lombardia, in quella città che sarà il “centro del mondo” per tenerli a Reggio Calabria che “è una bella città italiana dove ci sono mille difficoltà“. Sgarbi si chiede dove possano dormire duemila persone a Reggio: “Nei campi, nelle tende – spiega – ci sono sei alberghi, basta questo: se ci sono duemila persone che vogliono andare non si sa dove metterle“. Quella di Sgarbi non è propaganda contro il sud, spiega, ma in alcune zone del mezzogiorno “ti manca – dice – lo Stato che si deve vergognare per non esserci. Se i bronzi si possono portare in un luogo dove vengono valorizzati, lo Stato tradisce se stesso se non lo fa“. Sgarbi aggiunge che non si sarebbe sottratto nulla alla Calabria: “I bronzi – conclude – sono due operai che sono costretti ad essere disoccupati a Reggio quando potrebbero lavorare a Milano, questa è la metafora“.

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