In piena crisi di risultati gli uomini di Grassadonia, reduci dalla deludente sconfitta di Martina Franca, domani ospiteranno il blasonato Catanzaro dell’ex Stefano Maiorano. I peloritani non vincono in campionato dall’ormai lontano 18 ottobre (1-0 casalingo ai danni della Vigor Lamezia). Ma quel che più preoccupa è l’improduttività del gioco offensivo biancoscudato, l’ultima rete su azione risale all’1-1 di Castellammare di Stabia (l’ancor più lontano 11 di ottobre) firmata da Giorgio Corona.
Le sfide contro i giallorossi di Calabria rievocano bei ricordi e ben altri palcoscenici. Proprio dallo storico dei precedenti con i calabresi emergono i dati più confortanti. Nei 20 match disputati la bilancia pende nettamente a favore dei biancoscudati che vantano 13 vittorie in confronto alle 2 del Catanzaro, oltre ai 5 pareggi.
Ma mettiamo da parte il passato e torniamo al presente. Con il disperato bisogno di far punti e ritrovare la propria identità il Messina domani al “S.Filippo” dovrà
Quale sarà il modulo adottato dal tecnico campano è poco rilevante. Tre soli punti raccolti nelle ultime 5 giornate è un bottino troppo umile per poter soffermarsi sull’efficacia di un 4-4-2 piuttosto che un 4-3-3. Oltre una palese lacuna sotto il profilo meramente tecnico, quel sembra mancare alla squadra è la cattiveria di voler conquistare la vittoria, o per meglio dire la consapevolezza di poterla conquistare. Le fragilità espresse nelle ultime due gare con Aversa Normanna e Martina Franca (non certo le compagini da temere in questo torneo) sono state fin troppo evidenti e saranno certamente servite di lezione.
All’alba della 15^ giornata i “gettoni” degli errori sono quasi esauriti. Il Catanzaro rappresenta l’avversario più forte sulla carta, quale stimolo in questo momento di crisi dell’Acr può essere più efficace?!