Barcellona P.G. (ME): luci e ombre sul teatro, lo sfogo del coro lirico

StrettoWeb

Il Teatro Placido Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto è finalmente operativo, dopo quasi mezzo secolo di lavori, e già questo dovrebbe far provare rossore e vergogna agli amministratori che nelle varie epoche si sono susseguiti fino a oggi e che, invece, girano per le strade della città come se tutto questo fosse normale e accettabile in un paese civile come si professa essere l’Italia, ma tant’è. Adesso ci siamo. Lo affermano in una nota gli oltre 100 Artisti del Coro Lirico Siciliano.

Il punto è un altro e cioè come vengono gestite le cose in questa città e in questa provincia e come si perdono, volontariamente, occasioni importanti per lasciare al caso, nella migliore delle ipotesi, i fatti più importanti della nostra vita. Come molti ricorderanno, il 25 marzo 2012 veniva inaugurato il Teatro Mandanici e, per via di autorizzazioni non concesse e solerti cittadini attenti alla pubblica incolumità, l’inaugurazione veniva effettuata nella Villa Primo Levi, cioè all’esterno del teatro. A marzo! In quella occasione l’allora Amministrazione Nania sceglieva di affidare al Coro Lirico Siciliano, con sede legale a Barcellona Pozzo di Gotto, e all’Orchestra Filarmonica San Nicolò la responsabilità della serata inaugurale con ottimo successo di pubblico (oltre 2.000 presenze). Il giorno prima della inaugurazione il Comune veniva diffidato a non utilizzare la sala interna per la mancanza di alcune autorizzazioni necessarie e, così, lo stesso giorno della inaugurazione gli artisti venivano edotti della necessità di esibirsi all’esterno, amplificati, piuttosto che nella sala del teatro “in acustico”, come avviene per qualsiasi spettacolo lirico sinfonico. Con non comune senso civico, gli artisti decidevano di esibirsi in quelle condizioni non certamente favorevoli, rassicurati dall’Amministrazione Comunale che il loro “sacrificio” sarebbe stato ricompensato appena ottenute tutte le autorizzazioni effettuando la prima all’interno della sala.

Da allora sono trascorsi 2 anni e otto mesi e dell’impegno preso, di cui gli attuali amministratori sono stati a suo tempo ampiamente edotti, nessuna notizia. Premettiamo che avendo il presidente dell’associazione un rapporto di conoscenza personale con il sindaco Mariateresa Collica e con l’assessore alla cultura Raffaella Campo in più occasioni ci siamo incontrati per discutere della eventuale “inaugurazione” della sala e abbiamo dato disponibilità addirittura ad esibizione gratuita viste le condizioni economiche dell’Ente e per garantire comunque alla collettività la possibilità della apertura del teatro. Ci è stato garantito che sarebbe stata data priorità, visti i precedenti e visto che la associazione Coro Lirico Siciliano ha sede a Barcellona e rappresenta l’unico coro lirico privato della Sicilia, nonché uno dei migliori d’Italia, come definito dalla critica più autorevole costantemente (vedasi TG1 RAI, La Repubblica, Il Corriere della Sera, la rivista specializzata “L’Opera”, Bellininews, La Sicilia, etc…).

Questa associazione, dunque, sicuramente può dare un certo e concreto apporto alla amministrazione, visto che rappresenta la compagnia che viene scritturata per dare le opere al Teatro Antico di Taormina, al Teatro Greco di Siracusa, presso il Luglio Musicale Trapanese, presso il Politeama Garibaldi di Palermo con la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, un ente che ha collaborato col Teatro Bellini di Catania, col Comunale di Bologna, con l’International Music Festival di Macao in Cina, con il Bellini Festival, la Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale, il Teatro Regio di Torino, che ha ricevuto premi e medaglie dal Presidente della Repubblica per l’attività artistica, collaborato con alcuni tra i maggiori cantanti lirici e direttori d’orchestra del panorama mondiale, le cui opere sono sovente trasmesse in diretta RAI e SKY in tutto il mondo. A Barcellona in questi ultimi anni con l’Amministrazione Collica non hanno mai più trovato spazio spettacoli lirici né con il Coro Lirico Siciliano né con altre realtà, eppure gli stanziamenti non sono mancati per l’effettuazione di varie manifestazioni. La ragione di ciò è forse più complessa di quanto si pensi e in parte va ricercata nei “mi piace” e nei commenti inseriti da alcuni “esperti” della attuale amministrazione su noti social network che potrebbero avere motivazioni personali e dunque, se ciò fosse vero, dar prova di una gestione forse discutibile della cosa pubblica. Probabilmente in questo pesa la parentela del presidente della associazione con un ex consigliere della passata Amministrazione, ma si sa, i parenti non si possono scegliere e gli artisti non hanno colore politico e, anche qualora lo avessero, le Amministrazioni non dovrebbero tenerne conto in un paese civile. E che dire dell’Inno della Città di Barcellona, composto e donato da Francesco Costa, Maestro del Coro Lirico Siciliano? In questi anni sembra non essere mai stato scritto.

Eppure l’Amministrazione ha accolto molto favorevolmente il dono di Costa e la città ha certamente gradito come si può facilmente dedurre dai video presenti su internet. Sarà eseguito per la prima? Come si può giustificare un simile comportamento da parte di una amministrazione? Si gestisce il bene pubblico o casa nostra? Nelle occasioni d’incontro con il sindaco Collica e l’assessore Campo si è proposta la direzione artistica di chi gestisce Taormina Arte e i Teatri Antichi di Taormina e Siracusa, dove ogni anno si danno opere riprese dalla RAI e dove si registra il tutto esaurito con punte di 7.000 presenze ogni sera, ma questo non ha avuto alcun seguito. Si sceglie, dunque, e non poteva d’altronde che essere così, di intitolare il teatro a un operista come Placido Mandanici che pure ha visto le sue opere rappresentate in teatri come il Teatro Alla Scala di Milano o il San Carlo di Napoli, per non rappresentarsi, al suo interno, nemmeno un’opera, come ormai da alcuni anni avviene presso il cugino Teatro di Messina, dove le gestioni passate hanno trascinato la città nel baratro culturale più profondo. Questo a Messina e a Barcellona Pozzo di Gotto non ha alcuna importanza… si sa, nemo propheta in patria… e allora si sceglie, deliberatamente, di affdarsi, senza voler entrare nel merito delle qualità artistiche, a maestranze che provengono da fuori regione, nonostante le rassicurazioni contenute nell’accordo tra il Comune di Barcellona e l’Ente Teatro di Messina che parlano di inserimento, utilizzo e valorizzazione delle professionalità locali. E se pensate che siano “stupidi campanilismi” provate ad andare a Cosenza al Teatro Rendano a chiedere di essere inseriti in stagione e vi sentirete dire, come è successo a noi, che l’Amministrazione Comunale valorizza gli artisti calabresi (in maniera del tutto condivisibile). Una compagnia, dunque, che ha sede a Barcellona e viene regolarmente scritturata in tutti i teatri della Sicilia non trova posto al Teatro di Messina e al Placido Mandanici di Barcellona nonostante a Messina e Barcellona si siano presentate proposte dal 2011 ad oggi senza mai ricevere risposta… La domanda sorge spontanea: COME MAI???.

Condividi