Caso Matacena, l’ex ministro Scajola in aula a Reggio: il punto della situazione

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Claudio Scajola durante il processo che lo vede coinvolto per i presunti aiuti alla latitanza di Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, a Reggio Calabria, 22 ottobre 2014. ANSA/ FRANCO CUFARIE’ durata circa un’ora l’udienza del processo all’ex ministro Claudio Scajola – presente in aula – in corso a Reggio Calabria dinanzi al Tribunale presieduto da Natina Prattico’. L’udienza, originariamente prevista per il primissimo pomeriggio, e’ slittata a causa del concomitante svolgimento di altri due processi nella stessa aula del Tribunale al centro direzionale.

La seduta e’ stata dedicata all’escussione da parte del pubblico ministero della Dda reggina Giuseppe Lombardo del vicequestore aggiunto della Polizia di Stato, in forza alla Dia di Reggio, Leonardo Papaleo, uno degli investigatori che ha indagato sulle attivita’ di Scajola e complessivamente su tutta la galassia imprenditoriale che fa capo all’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena.

Scajola e’ imputato di avere concorso all’inosservanza della pena di Matacena – condannato a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa ed adesso a Dubai – insieme a Maria Grazia Fiordalisi, segretaria di Chiara Rizzo, moglie dello stesso Matacena, proprio per difendere la latitanza dell’ex parlamentare. Nella sua deposizione, Papaleo ha tratteggiato l’inchiesta che era partita da alcuni controlli effettuati sulle attivita’ dell’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito e sui suoi contatti con il sedicente avvocato Bruno Mafrici, originario di Condofuri in provincia di Reggio Calabria, uno dei soci dello studio associato di commercialisti e avvocati Mgim, ubicato in via Durini a Milano, dove svolgeva anche l’attivita’ professionale Rino Guaglianone, uno dei capi storici dei Nar. Papaleo inoltre ha riferito che Mafrici svolgeva concretamente il ruolo di procacciatore d’affari tant’e’ che aveva convinto due imprenditori di Reggio Calabria, Dominique Surace, imprenditore della grande distribuzione, gia’ consigliere comunale di Reggio Calabria per il centrodestra e arrestato per il reato di truffa, e l’ingegnere Michele Tibaldi, un noto immobiliarista, ad affidarsi per le consulenze agli specialisti dello studio di via Durini.

Il dibattimento secondo quanto deciso dal presidente Prattico’ proseguira’ il prossimo 7 gennaio. Prima di concludere l’udienza, nel suo intervento, il pubblico ministero Giuseppe Lombardo ha reso noto alle parti che nella giornata di domani presentera’ ulteriore documentazione inerente le ipotesi di reato di cui devono rispondere Scajola e la Fiordalisi.

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