“Nel dossier “Segregare Costa”, presentato esattamente un anno fa all’interno di una baracca nel campo rom di Cosenza, insieme ad alcuni ricercatori ed associazioni romane, abbiamo anticipato i risultati dell’inchiesta su “Mafia capitale”. Nelle carte che consegnammo ai mezzi d’informazione, al Sindaco ed alle persone capaci ancora di ascoltare, spiegavamo quale sia l’entità del business costruito a danno delle comunità rom in grandi città come Roma, Napoli e Milano. Facevamo nomi, cognomi e davamo riferimenti precisi. Anche a proposito di quanto accadeva (ed accade) nella nostra città, non abbiamo esitato a denunciare i “progettini” parassitari finanziati sulla pelle dei rom. Ma qui è improbabile che la procura scopra e colpisca il livello più alto del malaffare. Inquirenti, delinquenti e politici, nella maggior parte dei casi, camminano, pregano e mangiano insieme.”
“Oggi abbiamo la conferma che sui Centri di Prima Accoglienza si sono concentrati gli interessi delle peggiori tra tutte le mafie, quelle che si annidano nelle istituzioni.”
“Di fronte a tutto questo marciume, qualsiasi essere umano dotato di buon senso e volontà di costruire insieme ai propri simili un’alternativa di società, non ha più bisogno di indignarsi. L’indignazione è un sentimento superato, perlomeno per quanti non hanno bisogno di leggere le pagine dei fascicoli giudiziari. C’è da rimettersi in cammino. Il nostro non si è mai interrotto. Noi non gestiamo né milioni di euro né progetti. Fino alla scorsa estate gestivamo una baracca in legno, lamiera e cartone nel campo rom, sulla riva sinistra del fiume Crati, a Cosenza. Insieme alle donne, agli uomini e i bambini che abitano in quel campo, abbiamo mantenuto viva quella baracca per cinque anni. Poi un fuoco dispettoso ma non doloso ce l’ha portata via.”
“Con l’inizio dell’anno nuovo, le nostre attività saranno temporaneamente ospitate dalla chiesetta in legno, che i rom hanno costruito con le loro forze all’interno del campo.
Tutte le persone e le associazioni che vogliono divertirsi, ribellarsi ed autoformarsi insieme a noialtri, sono invitate a partecipare. E possono stare tranquille: in mezzo a noi non hanno cittadinanza né mafia né capitale.“