E’ quanto dichiara in una nota stampa il portavoce del movimento “139 Calabria attiva” di Crotone Giuseppe Ferraggina, in riferimento all’intervento dei giorni scorsi della senatrice del Partito Democratico Doris Lo Moro, che con una interrogazione al ministro della Salute ha chiesto di sospendere immediatamente l’autorizzazione alla Marelli Hospital srl, che prevedrebbe l’attivazione a Crotone di 60 nuovi posti letto.
“Secondo la senatrice Lo Moro – scrive Ferraggina – l’attivazione di un presidio oncologico privato nella città di Crotone, realizzato totalmente con fondi privati, andrebbe a discapito del già esistente polo di Catanzaro, ovvero la fondazione Campanella di Catanzaro, dove sono a rischio 172 posti di lavoro”.
“Premesso che esprimiamo la nostra totale solidarietà ai lavoratori catanzaresi – aggiunge il portavoce del movimento crotonese –, è giusto precisare, soprattutto alla senatrice Lo Moro che forse non ha seguito con attenzione le ultime vicende della sanità calabrese, un paio di questioni importanti: la prima è che i posti di lavoro di cui la senatrice calabrese del Pd parla sarebbero, secondo quanto riportato dalla cronaca regionale, esuberi frutto della gestione a quanto pare non proprio limpida della stessa fondazione, che seppur inquadrata giuridicamente come un soggetto privato, ha sempre potuto godere di ingenti risorse economiche pubbliche. Nonostante tale privilegio infatti, recenti e articolate indagini svolte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro riguardo alla gestione della Fondazione Campanella, hanno portato alla segnalazione presso la procura regionale della Corte dei Conti la sussistenza di un danno erariale di 90 milioni di euro, riferibili alle prestazioni rese con i fondi del servizio sanitario della regione Calabria”.
“Ma soprattutto – si legge ancora nella nota stampa di Giuseppe Ferraggina – appare fuori luogo l’intervento della senatrice, che dovrebbe anche sapere quanto sia indispensabile la presenza di un polo oncologico sul territorio crotonese, dal momento che studi scientifici hanno ormai acclarato la stretta correlazione tra l’inquinamento ambientale e la continua ed elevata insorgenza di patologie oncologiche nella popolazione”.