Discarica di Tripi (ME): richiesta una perizia sul sito di stoccaggio

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E’ stata procrastinata a data da destinarsi la decisione del GUP di Barcellona P.G. (ME) sui presunti illeciti commessi in 10 anni di gestione della discarica di Tripi. Il Giudice per l’udienza preliminare avrebbe dovuto decidere se rinviare a giudizio i 17 indagati, come chiesto dal pm Mirko Piloni, o prosciogliere gli stessi. Dopo aver ascoltato accusa e difese, invece, il gup ha emesso un’ordinanza con la quale affida ad un consulente il compito di valutare la realizzazione e il funzionamento della discarica, in particolare il primo modulo, quello operativo.

Il perito sarà nominato nel corso della prossima udienza prevista per il 24 gennaio 2015 e dovrà anche esprimersi da un punto di vista tecnico su un sito di stoccaggio di rifiuti non più utilizzato ma che per anni ha funzionato insieme a quello limitrofo di Mazzarrà Sant’Andrea, già posto sotto sequestro.

Tra gli indagati si contano sia amministratori pubblici, tecnici, geologi, che funzionari comunali e imprenditori del settore come Gisella Galante di Patti; il dirigente del comune di Messina, Francesco Aiello; Valerio Cigala, di Barcellona; Vincenzo Carditello, di Messina; Antonino Miloro e Antonino Conti, anche loro di Messinambiente; Giuseppe Aveni e Giuseppe Carmelo Sottile, vari sindaci del comune di Tripi; Orazio Nicosia della Giano Ambiente; Domenica Lauria, di Matera; Marilena Maccora, di Patti; l’architetto Vincenzo Schiera, di Palermo; l’imprenditore Michele Rotella, di Barcellona; Roberto Viani, di Sant’Agata Militello; l’ingegnere Salvatore Antonino Favosi, di Roccalumera.

Accusati di aver realizzato il secondo modulo della discarica in maniera irregolare, in un sito non a norma, hanno, per l’accusa, provocato il disastro ambientale della discarica, collassata. Ai dirigenti e tecnici pubblici viene invece contestata l’omissione di atti d’ufficio, per non aver controllato che i lavori fossero stati realizzati a dovere.

 

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