La Tasi, incubo di Natale per gli italiani: ecco le città in cui costa di più e di meno

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tasiLa Tasi e l’Imu busseranno insieme alla porta degli italiani. Il conto alla rovescia e’ iniziato: il pagamento del saldo delle due imposte dovra’ essere fatto entro il 16 dicembre. Gli italiani, dopo i primi assaggi di inizio e meta’ anno, dovranno fare il conto finale con la nuova imposta e la sorpresa, per molti, potrebbe non essere positiva. Come sempre accade con una imposta ”municipale” l’impatto sara’ differenziato da zona a zona ma – secondo la Uil – una famiglia su due paghera’ per la Tasi un conto piu’ salato della vecchia Imu. ”E’ vero che il costo della Tasi sulla prima casa sara’ complessivamente un po’ piu’ basso dell’Imu – afferma uno studio elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil – ma la distribuzione della nuova tassa e’ meno equa“. Dall’elaborazione emerge che 53,5% dei contribuenti paghera’ un conto piu’ salato. Il costo medio sarebbe di 166 euro, che sale e 201 euro per i capoluoghi. La citta’ piu’ cara e’ Torino dove si paga 418 euro seguita da Roma (391), Siena (368) e Firenze (358). Olbia e Ragusa sono i ”paradisi fiscali” nel mondo Tasi con un’aliquota zero. Qui non paga nessuno proprietario di prima casa. Sempre secondo la Uil, “paghera’ un po’ di piu’ chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate“. A determinare le maggiori sperequazioni sono le molteplici variabili che incidono sul calcolo della cifra da pagare a cominciare dalle aliquote (si varia dall’ aliquota zero di Olbia e Ragusa ai 3,3 per mille di citta’ come Torino, Bari, Catania o Como), su queste intervengono poi le almeno 100.000 combinazioni di detrazioni nelle quali la fantasia dei Comuni si e’ sbizzarrita. Alla fine, a Bari (con aliquota al 3,3%) una prima casa con rendita catastale di 450 euro ma di proprieta’ di una famiglia con reddito dichiarato Isee di 10.000 euro, non paga la Tasi mentre una famiglia con lo stesso tipo di casa e di reddito Isee a Belluno, dove l’aliquota e’ del 2,5 per mille, paghera’ 189 euro. Alcuni Comuni, come Belluno, hanno preferito nel decidere le detrazioni a non affidarsi all’Isee, strumento molto criticato per la facilita’ con cui puo’ essere usato impunemente dagli evasori. Se davvero si puo’ dire “Comune che vai aliquota e detrazione che trovi“, ci sono dei capoluoghi (pochi) che brillano per semplicita’ avendo deciso solo l’aliquota ed escludendo ogni forma di detrazione fra questi Brindisi (l’1,5 per mille) Aosta (1 per mille), Catanzaro (1,2 per mille), Forli’, Frosinone, Grosseto, Livorno, Rieti, Rovigo, Vibo Valentia (2,5 per mille). oppure come Treviso o Trento che hanno optato per una detrazione fissa per tutti, rispettivamente 50 e 200 euro.

Ecco due tabelle che riportano la top ten delle citta’ dove si paga di più e quelle dove si paga di meno. I costi sono rapportati ad un’abitazione con rendita catastale derivante dalla media ponderata delle abitazioni di ogni singola Citta’.

DOVE SI PAGA DI PIÙ 

  • Torino 418€
  • Roma 391
  • Siena 368
  • Firenze 358
  • Genova 352
  • Bari 338
  • Bologna 331
  • Foggia 326
  • Como 321
  • Ancona 318

DOVE SI PAGA DI MENO

  • Olbia 0
  • Ragusa 0
  • Treviso 13
  • Asti 34
  • Trento 37
  • Ascoli Piceno 53
  • Crotone 51
  • Enna 55
  • Catanzaro 57
  • Cesena 60

Media Nazionale città capoluogo 201€
Media nazionale tutti i Comuni 166€

Elaborazione UIL Servizio Politiche Territoriali

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