Messina: 2 milioni di euro all’anno per ospitare 24 scuole, le cifre da capogiro del comune per i ‘fitti passivi’

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gioveniSono numeri da “capogiro” quelli riscontrati, nel Bilancio di Previsione 2014, nella voce “fitti passivi” per le scuole, e un Comune, come quello di Messina, che sta tentando di evitare il dissesto non può permettersi di affrontare “da solo” certi gravosi costi, seppur necessari per salvaguardare il diritto allo studio!” dice il consigliere Libero Gioveni in una nota stampa.

Si tratta – spiega il consigliere – di 3 scuole materne regionali per le quali si sborsa ogni anno 52.701,69 euro, 7 scuole materne statali dal costo di 505.154,80 euro, di ben 12 scuole elementari per le quali Palazzo Zanca spende ben 995.475,48 euro e 2 scuole medie che costano invece 186.262,57 euro, per un totale di quasi 1 milione e 750 mila euro”. 

“Ci sono poi gli sprechi, come nel caso – denuncia Gioveni – della scuola “Cesareo” di Ritiro, dove 24 ore su 24 ore (compresi i festivi) si tengono accesi i riscaldamenti solo perché in quella scuola vi è l’alloggio del custode (il cui impianto è centralizzato con quello di tutto il plesso, ivi compresa la palestra!!!).”

Se poi a tutto questo si aggiunge anche il milione e mezzo di euro che il Comune spende per 14 uffici giudiziari e un tribunale di sorveglianza, si può ben comprendere quanto risulti dispendioso per le casse comunali mantenere certi servizi, chiaramente indispensabili per i cittadini (ma questa è un’altra storia!).”

Lesponente Udc ritiene si debbano prendere dei provvedimenti almeno in alcuni ambiti, come la scelta di strutture comunali in disuso da poter riutilizzare, ad esempio l’ex scuola elementare “Capitano Traina” di Santo Bordonaro e l’ex scuola “Nicholas Green” di Valle degli Angeli; valutare la possibilità di destinare anche per alcune di queste scuole gli edifici e le aree militari dismesse per le quali si è già avviato un percorso politico-amministrativo per la loro definitiva acquisizione; ed intercettare nuove risorse, attraverso un disegno di legge da far proporre alla deputazione messinese, per la cosiddetta “emergenza scuole” a Messina, che chiaramente riguardi anche la ristrutturazione di plessi comunali fatiscenti.

 

 

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