Messina, l’equazione impropria: i commercianti, la crisi e la doppia fila

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Ripristinare un briciolo d’ordine in città è un’impresa titanica. Lo sapeva sin dal momento dell’insediamento, Renato Accorinti, quando paragonò Messina a Hiroshima. Forse, però, non immaginava di potersi imbattere in forme di protesta tanto surreali. Sì, perché l’isola della discordia ha acceso le polemiche fra un’Amministrazione che intendeva promuovere la pedonalizzazione del centro cittadino e gli esercenti che avevano assistito ad un progetto calato dall’alto, e fin qui tutto sarebbe potuto rientrare nella normale dialettica politica. Ma la storia di Corso Cavour ha del surreale.

Qui i commercianti dell’associazione “Centro Storico Cavour” hanno manifestato la propria collera nei confronti del primo cittadino, reo di aver organizzato un’autentica task force contro la sosta selvaggia. Sul consumo “mordi e fuggi”, sulle auto in doppia fila, si fanno gli affari migliori a detta degli esercenti, ed è inaccettabile vedere i vigili urbani operare con costanza soltanto nella loro zona.

Siamo al ribaltamento totale della realtà: in una città normale, ancora immune dal virus della scarsa considerazione del prossimo, la sosta selvaggia rappresenta uno scempio a prescindere e chi agisce contro di essa, in nome e per conto delle istituzioni, fa il proprio dovere con ammirevole puntualità. A Messina no: si guarda il volume degli affari, si calcolano le perdite e s’imputa la crisi tout-court all’Amministrazione. Come se i negozi chiudessero per i verbali della Polizia municipale. Proprio il calo degli introiti avrebbe spinto gli stessi esercenti a chiedere un tavolo tecnico per discutere la faccenda, sollecitando il sindaco e l’assessore Cacciola.

Ora, da queste parti abbiamo criticato più volte l’operato della Giunta: dalla crisi idrica all’emergenza rifiuti, sono tante le colpe di Accorinti. Fra queste non ci sentiamo di annoverare il contrasto alla doppia fila. Anzi. In una città in cui, per sedare una rissa sabato scorso, l’intervento delle forze dell’ordine è stato rallentato dai parcheggi naïf, ristabilire i criteri della civile convivenza appare un’esigenza prioritaria.

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