Messina, Natale in bolletta: da Santa Claus al Grinch

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Le vibranti polemiche dell’anno scorso non hanno fatto breccia nel cuore della Giunta. Messina continua a vivere il Natale in maniera austera, secondo le esigenze del bilancio di Palazzo Zanca. Così una città che dovrebbe trarre dal turismo la propria forza economica, una città che rappresenta – per collocazione geografica – la porta d’ingresso della Sicilia, sembra abbandonata a sé stessa, spogliata di ogni speranza, una sorta di zona franca rispetto alle festività religiose.

Eppure l’Amministrazione aveva dimostrato, nel mese di Agosto, una certa intraprendenza. Quando l’assessore Perna girava per le aule del Municipio con un salvadanaio in mano, ostentando i biglietti della lotteria comunale, gli sfottò sibilavano nell’aria. Nondimeno fu raccolto un gruzzoletto tale da consentire alla Giunta di orchestrare alcune iniziative, di là dalla sempreverde notte bianca dedicata alla buon’anima di Antonello.

Se per l’estate messinese l’Amministrazione si era ingegnata, lo stesso non si può dire per la consegna del cero votivo alla Madonna di Montalto, con la famigerata polemica sugli ottanta euro che vide in prima fila il sindaco, Renato Accorinti, ed il combattivo consigliere comunale Libero Gioveni.

Torniamo così ai giorni nostri. Gli alberi sono un miraggio, un ricordo dei tempi migliori. In loro vece Cairoli ospita una sorta di gigantesco ombrello metallico, anti-estetico e impersonale. Le luci intermittenti il Comune non le fornisce, devono pensarci gli esercenti. L’unico impegno che la Giunta s’impegna a contrarre è quello per l’isola pedonale, quasi fosse una tradizione suggerita nel Vangelo. Sorge inevitabile il sospetto che questa Amministrazione sia un po’ distratta rispetto alle esigenze della comunità cattolica, nonostante i buoni rapporti tenuti con la Diocesi. I cittadini, frattanto, restano più confusi che persuasi: da Babbo Natale al Grinch, Messina è cambiata sul serio.

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