L’inchiesta coinvolge 52 persone e ruota attorno alla figura di Gaetano Molino, deus ex machina dell’operazione, finito in carcere con l’imputazione di associazione a delinquere. Stesso reato viene contestato ad otto i soggetti, ristretti ai domiciliari: Mauro e Adriano D’Angelo, il perito assicurativo Antonina Lui, Elisa Di Lauro, Giuseppe De Leo, Maria Concetta Totaro, Carmelo Muscolino e Felicetta Smiraglia.
Il sistema era strutturato a regola d’arte. Un incidente domestico, una partita di calcio finita male, una banale caduta dalle scale: tutte le sfortune potevano portare a falsi referti medici per spremere le compagnie assicurative. Nell’ambito della stessa inchiesta, ma su un piano giudiziario diverso, finiscono ai domiciliari anche Arcangelo Settimo, Giuseppe Gangemi e Alessandro Munaò. Obbligo di presentazione alla polizia per Davide Galletta, Alessio Lanzafame, Carmela Alaimo, Paolo De Luca, Antonino Cucinotta, Giovanni Ferrara, Francesco Bonanzinga e Umberto Di Blasi.