Previsionale e MessinAmbiente: quanti crucci per il Sindaco

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Arriverà in giornata, prima in Commissione Bilancio e poi in Consiglio, il previsionale del 2014 redatto dal vice-sindaco Guido Signorino. Il documento contabile approderà a Palazzo Zanca al fotofinish, non senza sostanziali modifiche. Rispetto alla stesura originaria, infatti, il testo presenterà  un maxi-emendamento sollecitato dal Collegio dei Revisori dei Conti. Questi, in particolare, hanno contestato gli utili dell’Amam, la cui portata “risulta sovrastimata“, e hanno chiesto di rivedere verso l’alto gli stanziamenti nel fondo svalutazione crediti. Di più: numerosi rilievi sono stati posti alle previsioni di entrata, sia quelle relative ai trasferimenti sia quelle concernenti i contributi regionali e i fondi Pac. Da qui l’invito agli amministratori locali, una esortazione a non esagerare nelle valutazioni generose. Creano perplessità, infine, i debiti fuori bilancio, la cui mole pesa sulla testa di Accorinti come una spada di Damocle.

E proprio il primo cittadino dovrà affrontare a Gennaio la grana MessinAmbiente: sì, perché nella giornata di ieri, il consigliere comunale Angelo Burrascano (il Megafono) è tornato alla carica contro i privilegi concessi ad Alessio Ciacci. L’accusa è chiara: il manager è a tutti gli effetti il direttore generale della partecipata, non già un commissario liquidatore. Lo proverebbero i costi generati dal suo impegno in favore dell’azienda: consulenze, rimborsi per i viaggi, vitto e alloggio. Ciacci, secondo Burrascano, non si fa mancare nulla in virtù del contratto blindato di cui beneficia. Per questo secondo l’esponente del consesso civico è opportuno verificare l’operato del profeta di Capannori, riservandosi di non rinnovare il mandato.

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