Messina, Reset boccia Accorinti: Amministrazione inefficace o dannosa

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Un’Amministrazione inefficace, anzi dannosa. Non ha dubbi Alessandro Tinaglia, rappresentante di Reset a Messina, puntuale nell’evidenziare le contraddizioni della Giunta. “Altro che rivoluzione dal basso, altro che Miracoli! Pensiamo alle dimissioni, ‘benedette’ dal Sindaco, dell’Assessore Cucinotta che sceglie il proprio interesse personale, la propria carriera universitaria, a discapito dell’interesse pubblico e delle responsabilità che si era assunto accettando il ruolo di Assessore. Pensiamo – prosegue Tinaglia – alle festività Natalizie, alle ennesime minacce di dimissioni dell’Assessore Perna ed alla grottesca vicenda dell’albero di Natale con l’incapacità di andare oltre le difficoltà economiche anche per poche migliaia di euro. Ricordiamo al Sindaco ed alla Giunta l’impegno disatteso di rinunciare a gran parte dei propri compensi, impegno disatteso anche in questa occasione a differenza del meritorio esempio di Confcommercio e dei Consiglieri della Quinta Circoscrizione che alle promesse ad agli annunci preferiscono i fatti”.

E’ un autentico j’accuse: Reset ne ha per tutti, anche per l’assessore Cacciola: “Alle richieste, che condividiamo, del Consigliere Gioveni, aggiungiamo e reiteriamo la nostra richiesta di un chiarimento sulle procedure di affidamento diretto da parte di ATM alla GTT del contratto di circa 800 mila euro”. E poi sui migranti, sullo scandalo dello sbarco di Santo Stefano, sull’assenza di un’Amministrazione presente il giorno dopo per l’evento Bicincontro, organizzato dall’Associazione Indietrononsitorna. Denunciando la distanza che intercorre tra il Palazzo e la città, fra i salotti e i viali di Messina, Tinaglia conclude le sue intemerate contro il vice-sindaco Signorino, che ha prediletto le vacanze anziché l’approvazione del Bilancio Previsionale: “Se solo una di questa assurde vicende avesse visto protagonista anche solo uno dei precedenti amministratori siamo certi che proprio il Sindaco ed i suoi sostenitori avrebbero gridato allo scandalo incatenandosi a Palazzo Zanca in segno di protesta. Eppure sa di vecchia politica anche le modalità di stabilizzazione dei 290 precari e dei 32 vigili urbani. Se, come poi puntualmente chiarito, la decisione dipende dal Ministero perché certi passaggi non vengono fatti prima e si alimentano colpevolmente le speranze di centinaia di famiglie? O forse si spera di poter dare al Ministero o alla Corte dei Conti la responsabilità dell’eventuale bocciatura di un Piano Decennale di Riequilibrio lacunoso e discutibile?”.

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