“Non c’è nessun mistero per quanto concerne i debiti, anche perché chi è interessato alla società conoscerà o già conosce la cifra. Eviterei di fare numeri a casaccio. Ci troviamo in un momento di difficoltà e l’azionariato dovrebbe permetterci di guardare il futuro con tranquillità. Ricordando che la Reggina non ha solo deficit, ma ha anche crediti. E sul mercato agiremo per consegnare al tecnico Alberti gli elementi utili che interesseranno tutti i reparti”.
Di tutta questa situazione economica difficile, le responsabilità maggiori sono solamente sue o reputa giusto dividerle con altri?
“Esclusivamente mia, ci mancherebbe. Forse in qualche occasione ho fatto il passo più lungo della gamba, senza guardare le conseguenze che si potessero verificare nel caso non si dovesse raggiungere l’obiettivo prefissato. Da quel tracollo nel 2010, quando avevamo allestito una corazzata per risalire subito in serie A con Novellino ma il progetto tecnico è fallito, ci siamo tenuti in piede soltanto con le cessioni di Acerbi e Missiroli”.
“Chi l’ha detto? Ci sono da sottoscrivere 1 milione e 400 mila euro di azioni e la persona interessata che verserà questa somma diventerà l’azionista di maggioranza, poiché il vecchio capitale (1,4 milioni, ndr) appartiene a tanti soggetti ed io detengo la quota più alta. Domani, lunedì, saremo nelle condizioni di conoscere il primo dato delle azioni sottoscritte. Soltanto per una questione di privacy non diremo i nomi ”.
“Sì. Questi soggetti interpellati dal sottoscritto hanno espresso la volontà di sottoscrivere delle azioni e solo dopo l’incontro che avverrà il prossimo mese conosceremo la cifra che intenderanno investire. Posso affermare che la Reggina al cospetto di tante altre società è tra quelle che ha più opportunità di sopravvivere e tappando il “buco” di 1,4 milioni in questa stagione il futuro sarà più sereno”.
Vista la situazione economica attuale, la società ha tutti i conti a posto al mese di dicembre e ha regolarmente pagato gli stipendi?
“Se ci fosse stato anche un solo calciatore a non aver percepito le spettanze, lo avreste saputo in tempo rapido”, ha risposto Foti un po’ stizzito.
“Il calcio è cambiato totalmente e le entrate sicure sono legate alla proprietà di un impianto per poterlo gestire più di 200 giorni l’anno. Ho coinvolto tutti gli amministratori locali e mi auguro possa nascere un accordo che interesserà tutta la città”.
La classifica è deficitaria ed i numeri attuali dicono “serie D”.
“Per natura sono ottimista e sono certo che la squadra con alcuni accorgimenti e con il lavoro dell’allenatore si allontanerà dall’attuale posizione”.
“Chi non intende rimanere nonostante un contratto sottoscritto dovrà trovare la formula per andare via e che stia sempre bene alla società. E chi rimarrà sarà tenuto a dare il massimo”.
Bisognerà aspettare la chiusura del calcio mercato (2 febbraio) per i rinforzi, o si proverà a fare prima?
“Abbiamo deciso di intervenire, indipendentemente di chi rimarrà, con 5/6 elementi e auspico che qualcuno possa già esordire con il Martina Franca nell’ultima gara di andata il 6 gennaio alle ore 20 al Granillo”.