Nuovo colpo al clan di Matteo Messina Denaro: sequestro da 18,5 milioni di euro

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Il provvedimento ha riguardato Salvatore Angelo e Antonio Nastasi, collegati al superlatitante

Un maxisequestro di beni è stato eseguito dai Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani nei confronti di persone ritenute collegate al superlatitante Matteo Messina Denaro: i beni sequestrati valgono complessivamente 18,5 milioni di euro e si rifanno all’imprenditore Salvatore Angelo e al presunto mafioso Antonio Nastasi (nonché alla moglie Antonina Italia), già condannati nell’ambito dell’operazione “Mandamento” per i reati di associazione di tipo mafioso e fittizia intestazione di beni.

Come riporta l’agenzia di stampa Ansa – attraverso indagini approfondite, che hanno portato ad individuare il patrimonio accumulato dagli esponenti di vertice del mandamento di Castelvetrano, si è arrivati al loro arresto, provvedimento preso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, e richiesto dal pool coordinato dal Procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Teresa Principato.

L’intervento, che ha interessato la provincia di Trapani, in modo particolare i comuni di Castelvetrano, Castellamare del Golfo, Salemi e Mazara del Vallo, ha previsto il sequestro di 8 beni aziendali, 132 immobili, 7 autoveicoli e circa 22 tra rapporti bancari e finanziari.

L’indagine patrimoniale – si continua a trasmettere – ha attestato che l’organizzazione capeggiata dal boss Denaro era in grado di intervenire nell’esecuzione di importanti lavori nel settore delle energie rinnovabili,con una fitta rete di società controllate, in modo diretto e indiretto, dall’imprenditore Angelo Salvatore di Salemi, ritenuto la “pedina” fondamentale intorno alla quale ruotava il sistema societario con cui il clan mafioso si sarebbe infiltrato, in particolare, nei progetti di realizzazione dei parchi eolici di San Calogero di Sciacca (Ag), Eufemia di Santa Margherita Belice (Ag) e Contessa Entellina (Pa).

Sulla base di approfonditi accertamenti bancari si è arrivati alla conclusione che una percentuale dei proventi derivanti da questa attività arrivasse direttamente a Matteo Messina Denaro, per sostenere la sua latitanza.

Interessati dal provvedimento di sequestro a carico di Angelo Salvatore e del figlio Andrea, 5 imprese operanti nei settori agricolo ed edile, l’intero compendio aziendale della Salemitana calcestruzzi s.r.l., la società Spamepharma srl, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici, numerosi immobili e conti correnti.

Per quanto riguarda Antonino Nastasi, invece, già condannato all’ergastolo per associazione mafiosa ed omicidio nel 1996, socio di Filippo Guttadauro e Francesco Messina Denaro nella cooperativa Agricola Mediterranea, nonché proprietario, stando alle dichiarazioni di alcuni pentiti, del terreno utilizzato nel 1993 per occultare l’esplosivo delle stragi di Roma, Firenze e Milano, l’indagine patrimoniale ha fatto venire alla luce il trasferimento fraudolento a favore di prestanome di quote societarie di proprietà della moglie, Antonina Italia, e le modalità attraverso cui gli utili d’impresa venivano incamerati dalla famiglia mafiosa di Castelvetrano. Documentata anche l’indebita percezione di ingenti contributi comunitari da parte dei coniugi Nastasi.

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